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Bancarotta fraudolenta, arrestati dalla GdF due imprenditori genovesi

La GdF trova in un supermercato di Albenga venti lavoratori irregolari
Guardia di Finanza (foto di repertorio)

Gli investigatori della Guardia di Finanza oggi hanno eseguito a Genova due misure cautelari personali (una detentiva in carcere e una domiciliare) e diverse perquisizioni nei luoghi rientranti nella disponibilità di due indagati per il reato di bancarotta fraudolenta.

I responsabili del Comando provinciale di Genova al momento non hanno fornito i nomi dei due arrestati.

Durante le perquisizioni sono stati sequestrati diversi orologi di lusso e gioielli per un valore di oltre 150.000 euro.

I finanzieri del Nucleo Operativo Metropolitano del I Gruppo Genova hanno infatti individuato un primo imprenditore che “con un articolato sistema di ingegneria elusiva e distrattiva” costituendo nel tempo tre società operanti nel settore dei contratti di fornitura luce, gas e internet, è riuscito ad appropriarsi di ingenti somme di denaro superiori a quasi due milioni di euro.

L’imprenditore si è avvalso di circa 80 lavoratori autonomi che venivano pagati nel momento in cui riuscivano a stipulare un contratto.

Inizialmente, veniva costituita una prima società con sede in Genova che, a causa delle distrazioni patrimoniali falliva.

L’imprenditore continuava di fatto l’attività attraverso una nuova società che, per un periodo di tempo, aveva la stessa sede della società fallita.

Anche la seconda società si indebitava notevolmente rendendosi insolvente.

A questo punto veniva costituita una terza società, per il tramite di un prestanome, che si avvaleva sempre del medesimo personale delle precedenti società.

Negli anni non sono stati versati nelle casse dello Stato circa due milioni di euro quali pagamenti delle imposte ai fini Ires e Iva nonché le ritenute Irpef operate sul personale.