Home Spettacolo Spettacolo Savona

Ad Albenga la benedizione dello stendardo di Umberto Padovani

La presentazione del Palio

SAVONA. 30 GIUG. Domani sera, alle ore 20, nel Seminario vescovile ingauno si terrà la cerimonia ufficiale di presentazione del Palio 2018. Sarà lo stesso vescovo diocesano monsignor Guglielmo Borghetti a benedire il vessillo che andrà al Rione vincitore del Palio. Ogni anno un artista di fama viene designato da una apposita commissione che lo incarica della realizzazione di quest’ opera. Quest’anno l’artista prescelto è stato l’ albenganese Umberto Padovani.

Al termine della cerimonia il corteo storico, con il testa lo stendardo di Padovani, si snoderà dal Seminario nella zona mare, per giungere fino al Santuario di Pontelungo. Durante il tragitto per il Santuario Mariano, alle 21 e 45, in piazza San Michele, si svolgerà la spettacolare cerimonia dell’ investitura dei Capitani. Quindi il corteo, attraverso il centro storico, uscirà dalla Porta Molino e giungerà da viale Pontelungo nel piazzale del Santuario di Nostra Signora del Pontelungo.

Il Palio storico cittadino si svolgerà invece dal 19 al 22 luglio e vedrà cimentarsi concorrenti, dame, cavalieri, arcieri, milizie, sbandieratori, falconieri e cittadini dei quattro Rioni: San Giovanni, San Siro, Sant’Eulalia e Santa Maria.

L’ artista che ha realizzato il Palio 2018, Umberto Padovani, è nato ad Albenga, dove risiede, si è diplomato al Liceo Artistico “Martini” di Savona ed ha successivamente conseguito il Diploma d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Ha all’ attivo numerose mostre personali e collettive in tutta Italia. Attualmente insegna Disegno e Storia dell’arte al Liceo “Issel” di Finale Ligure.

“Ho voluto dipingere- ci ha spiegato lo stesso Padovani- il tema di San Verano e il drago mettendo in evidenza la sfida del Santo che fronteggia il drago con la forza della fede. San Verano, di cui ho riprodotto il volto, cercando di reinterpretare la sua fisionomia anche attraverso le sue spoglie presenti nell’ interno della Cattedrale, e’ raffigurato con il pastorale e il crocifisso nella mano, come simbolo di pace e di cristianità, mentre si erge come ultimo baluardo della cristianità, quando fronteggia con grande coraggio il drago minaccioso. La scenografia naturale e’ evidenziata dal campanile della cattedrale e delle due torri civiche che contribuiscono a dare profondità all’ elaborato”.
CLAUDIO ALMANZI