La nautica è un pilastro dell’industria italiana
Durante il Forum “Economia del Mare 2025” promosso da Il Sole 24 Ore a Genova, Confindustria Nautica ha ribadito con forza il ruolo strategico della nautica da diporto all’interno della Blue Economy e dell’industria manifatturiera italiana. L’evento si è svolto presso il Palazzo della Borsa Valori, con la partecipazione di rappresentanti del Governo, delle istituzioni e del tessuto imprenditoriale.
Il presidente di Confindustria Nautica, Piero Formenti, ha lanciato un messaggio chiaro alle Istituzioni: “Non c’è Italia senza industria manifatturiera, e la nautica è parte integrante di questa visione industriale del Paese. Se parliamo di sostenibilità, parliamo anche di costi e di scelte che le imprese devono affrontare per continuare a innovare”.
Nautica da diporto: innovazione, indotto e legame con i territori
Nel suo intervento, Formenti ha evidenziato tre capisaldi dell’economia del mare: cantieristica navale, nautica da diporto e crocieristica. Settori che condividono una forte connessione con i territori e una propensione all’innovazione, con ricadute significative anche sul piano ambientale. Il Salone Nautico Internazionale di Genova, ha ricordato, genera un indotto di oltre 72 milioni di euro in una sola settimana, confermandosi motore economico e culturale per la città e per il comparto.
Il Salone Nautico di Genova come piattaforma per la competitività internazionale
Il Salone Nautico è stato al centro anche del panel “Industria nautica e competitività sui mercati globali”, a cui hanno partecipato Formenti, Marina Stella (direttore generale di Confindustria Nautica), Ernesto Lanzillo (Deloitte Private Leader) e Raffaello Napoleone (CEO di Pitti Immagine).
Formenti ha sottolineato che la nautica rappresenta oggi un settore trainante del Made in Italy, tanto da essere riconosciuto nel Libro Bianco del Made in Italy accanto ai comparti storici dell’alimentare e della farmaceutica. “Confindustria Nautica lavora per una crescita sostenibile, promuove l’innovazione, la formazione e la semplificazione normativa, e sostiene la filiera nautica anche nel Mezzogiorno”, ha dichiarato.
L’industria nautica italiana guida il mercato mondiale dei superyacht
Nel suo intervento, Ernesto Lanzillo ha illustrato i dati più recenti del settore: la cantieristica nautica italiana ha rappresentato oltre il 50% del mercato mondiale dei superyacht nel 2023, generando un giro d’affari di circa 8,3 miliardi di euro. La crescita continua nel 2024, seppur a ritmi più moderati rispetto al boom post-Covid.
Lanzillo ha anche evidenziato le difficoltà delle PMI, che compongono il 90% del comparto ma faticano ad accedere al credito e alle risorse necessarie per affrontare le sfide della digitalizzazione e della sostenibilità.
Giovani, ESG e sostenibilità: i nuovi driver del settore nautico
Un cambiamento significativo riguarda il profilo degli acquirenti: i nuovi clienti della nautica sono sempre più giovani e sensibili ai temi ESG. “Il rispetto dell’ambiente marino, l’efficienza energetica e il welfare aziendale diventano fattori decisivi per il valore di un brand”, ha spiegato Lanzillo. In questo contesto, l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale rappresentano le leve su cui puntare, anche se le PMI devono affrontare ostacoli maggiori rispetto ai grandi gruppi industriali.
La nautica e le fiere come infrastrutture strategiche per il Made in Italy
Nel suo intervento, Marina Stella ha evidenziato come le fiere internazionali, e in particolare il Salone Nautico di Genova, siano strumenti fondamentali per promuovere il comparto nautico italiano nel mondo. “Il Salone rappresenta una piattaforma internazionale strategica per l’export, in particolare nel settore dei superyacht, degli accessori e della componentistica”, ha dichiarato.
Il Salone non è solo una vetrina, ma un luogo di confronto, aggiornamento e definizione delle nuove tendenze, che esprime al meglio l’identità italiana del “bello e ben fatto”.
Moda e nautica: eccellenze creative del Made in Italy
A concludere il forum, Raffaello Napoleone ha tracciato un parallelo tra moda e nautica da diporto, due settori che condividono creatività, artigianalità e visione internazionale. “I grandi eventi non sono solo strumenti di promozione, ma vere e proprie infrastrutture strategiche per la crescita e l’identità dei settori produttivi”, ha affermato. In un contesto fieristico che cambia, serve una nuova cultura dell’evento: selettiva, qualitativa e rappresentativa.
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