Chiusa la pratica delle urne, si apre quella della nuova giunta comunale di Genova con in primis la questione del vicesindaco che il centrosinistra non ha indicato prima delle elezioni.
E’ già “toto-giunta” e fermento nel “campo larghissimo” genovese per la definizione degli undici assessori. Stamane la neosindaca Silvia Salis ha confermato che “pescherà anche fuori dagli eletti in consiglio comunale” e non è detto che rispetterà al dettaglio le proporzioni del voto.
Ad esempio, Salis vedrebbe come corpo unico quelle che considera le sue liste civiche, quella che porta il suo nome e quella dei riformisti, nonostante la notevole disparità di preferenze a netto vantaggio della prima.
Tra le quasi certezze, quella che il vicesindaco dovrebbe essere Alessandro Terrile, ex segretario metropolitano del Pd ed ex capogruppo a Tursi. E sempre dai dem dovrebbero entrare in giunta Rita Bruzzone e Massimo Ferrante, due dei tre più votati, oltre a Davide Patrone, che sarà confermato capogruppo.
Il Pd vorrebbe almeno altri due assessori, ma qui, sui nomi, la partita si fa più complicata. L’ingresso di Ferrante, rappresentante della minoranza dem, renderebbe più difficile l’entrata in giunta anche di Vittoria Canessa, molto vicina a Claudio Burlando. Mentre il capogruppo del consiglio regionale, Armando Sanna, punterebbe su Monica Russo.
A rendere ancora più intricato il quadro per il Pd, anche la necessità di rinnovare il segretario metropolitano, incarico attualmente ricoperto dal consigliere regionale Simone D’Angelo. Il suo mandato è in scadenza a luglio e da Statuto, essendo stato eletto in Regione Liguria, non si può più ricandidare.
Per quanto riguarda gli altri partiti del centrosinistra, in quota M5S l’assessorato, probabilmente l’unico, dovrebbe andare all’ex eurodeputata Tiziana Beghin.
Almeno due gli assessorati che dovrebbero andare ad Avs: uno, guardando le preferenze, dovrebbe spettare a Francesca Ghio, anche se la sua radicalità potrebbe creare qualche spina a Salis. Per l’altro posto, la sindaca punterebbe a Emilio Robotti, che però dovrebbe superare un paio di colleghi giallorossi nella gerarchia delle preferenze conquistate alle urne.
Un posto lo rivendica anche Linea condivisa, che all’interno della lista Silvia Salis sindaca ha eletto sia Filippo Bruzzone (di gran lunga il più votato), che Erika Venturini. Per il primo, un posto in giunta sarebbe quasi scontato. Ma Salis vuole che tutti i partiti siano rappresentati nell’esecutivo, e in questo caso non potrebbe privarsi della segretaria di Azione, Cristina Lodi, che non si è presentata alle urne ma che è già certa di un posto in giunta, e di Arianna Viscogliosi, in quota Italia Viva, che però ha raccolto poche preferenze.
Anche a causa di questi incastri e della necessità di sacrificare qualcuno, potrebbe non entrare in giunta Silvia Pericu, capolista della civica Salis sindaca, che preferirebbe fare la consigliera comunale.
Tutto ciò al netto delle sorprese che potrebbe riservare Salis, andando a pescare un “tecnico” o qualche nome altisonante fuori al di fuori degli schemi attuali.
C’è, infine, la presidenza del consiglio comunale, che potrebbe servire a riequilibrare i posti della nuova giunta. Tra i papabili, al momento, il decano dell’aula Claudio Villa, in quota Pd, la dem Monica Russo o il giallorosso Filippo Bruzzone, se non dovesse entrare in giunta.