Il rinvio deciso dalla Corte d’Appello di Genova: il PM non ha ancora esaminato i 34 faldoni inviati dalla Toscana
È stata rinviata al prossimo 13 giugno l’udienza presso la Corte d’Appello di Genova per l’ammissione della richiesta di revisione della condanna all’ergastolo di Mario Vanni, uno degli imputati nel caso noto come “Mostro di Firenze”.
A decidere il rinvio è stato il collegio presieduto dal giudice Vincenzo Papillo, su richiesta del pubblico ministero Alessandro Bogliolo, che non ha ancora ultimato lo studio dei 34 faldoni trasmessi dai magistrati toscani.
La richiesta di revisione presentata dai legali del nipote di Vanni
A presentare l’istanza di revisione sono stati gli avvocati Antonio Mazzeo e Valter Biscotti, incaricati da Paolo Vanni, nipote dell’ex postino di San Casciano. Il dossier consegnato ai giudici conta circa 400 pagine, alle quali sono state aggiunte alcune integrazioni, e ha superato il primo filtro previsto dalla legge: quello della “non manifesta infondatezza”, aprendo così alla possibilità di ammettere la revisione.
Nuove prove grazie alla consulenza di entomologia forense
La richiesta dei legali si basa principalmente su una nuova consulenza di entomologia forense firmata da Fabiola Giusti e Stefano Vanin. Lo studio analizza le larve di Lucilia, un tipo di mosca rinvenuto sui cadaveri di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, vittime dell’ultimo delitto attribuito al Mostro di Firenze, avvenuto nella zona degli Scopeti nel settembre 1985.
Secondo la consulenza, le larve si trovavano già al terzo stadio di sviluppo, il che implicherebbe che la morte dei due turisti francesi sia avvenuta nella notte tra venerdì 6 e sabato 7 settembre 1985. Questo contrasterebbe con la versione di Giancarlo Lotti, collaboratore di giustizia, che indicava come data dell’omicidio la notte tra l’8 e il 9 settembre.
Un’ipotesi che potrebbe riaprire il caso giudiziario
Secondo gli avvocati Mazzeo e Biscotti, la retrodatazione dell’omicidio rappresenterebbe una “nuova prova” ai sensi della giurisprudenza della Cassazione, e quindi idonea a giustificare la riapertura del processo attraverso lo strumento della revisione. Se il collegio genovese accoglierà l’istanza, si aprirebbe uno scenario inedito per una delle vicende giudiziarie più complesse e controverse della cronaca italiana.
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