Stamane davanti a Palazzo di Giustizia a Genova i rappresentanti dei giornalisti liguri hanno manifestato contro l’ordinanza del presidente del collegio giudicante del “Processo Morandi” che limita pesantemente l’esercizio del diritto di cronaca: in pratica spegne le TV e oscura gli obiettivi dei fotografi respingendo tutte le richieste di autorizzazione delle riprese audiovisive di tutte le udienze successive alla prima.
Lo hanno comunicato Fabio Azzolini, segretario dell’Associazione ligure dei Giornalisti, Filippo Paganini, presidente Ordine ligure dei Giornalisti e Tommaso Fregatti, presidente Gruppo Cronisti Liguri.
Nell’ordinanza che sancisce lo stop all’esercizio del diritto di cronaca da parte di tv e fotogiornalisti si legge: “A fronte del comprensibile interesse mediatico per i fatti oggetto del presente procedimento l’introduzione nell’aula di udienza di telecamere e altri strumenti per la ripresa audiovisiva del processo potrebbero determinare una spettacolarizzazione dell’evento prevedibilmente deteriore per il sereno e regolare svolgimento delle udienze… Dal momento che è notorio che la presenza in aula dei mezzi di ripresa audiovisiva può influire sui comportamenti di tutti i soggetti coinvolti”.
Una motivazione viziata da un pregiudizio ideologico circa la qualità del lavoro dei giornalisti ed inquietante poiché, se acriticamente accolta, potrebbe costituire un precedente per negare anche in futuro l’agibilità delle aule giudiziarie ai telegiornali e ai fotoreporter pregiudicando, con il diritto di cronaca, anche quello dei cittadini ad un’informazione, magari non spettacolare, ma puntuale professionale e plurale.
Alla manifestazione hanno partecipato il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli, il vicesegratario della FNSI Alessandra Costante e i rappresentanti degli organismi di categoria della Liguria.