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Violenza sessuale dopo la discoteca: arrestato 31enne genovese. Vittima una 25enne

Truffa del finto incidente
Polizia (immagine di repertorio)

Violentata sessualmente e picchiata dopo avere festeggiato in una discoteca genovese con le amiche la Giornata della Donna, l’otto marzo scorso, e avere accettato un passaggio a casa da uno sconosciuto definito “così gentile”.

E’ la denuncia di una 25enne, che agli inquirenti ha raccontato di essersi ritrovata in un casolare, stuprata e con un’emorragia cerebrale che l’aveva costretta in ospedale per un mese.

Ora il gip ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per un operaio 31enne genovese, accusato delle violenze, che è stato arrestato dalla Polizia e rinchiuso in carcere a Marassi per i reati di violenza sessuale aggravata, lesioni gravissime e minacce.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, quella notte di oltre due mesi fa il 31enne aveva invitato la 25enne a ballare. Poi, siccome si era fatto tardi, le aveva offerto un passaggio a casa.

La donna aveva accettato e quindi lui aveva chiamato un taxi. Tuttavia, invece di indicare al tassista l’indirizzo di casa della 25enne, gli avrebbe dato quello di un casolare sulle alture di Genova.

Il tassista li avrebbe lasciati lì in quel posto, dove sarebbe avvenuto il gravissimo episodio: le botte, la testa che sbatte contro il muro diverse volte, la violenza sessuale, gli insulti e le minacce: “Se parli ti ammazzo”.

Alla fine la 25enne era stata lasciata andare, ma prima l’operaio 31enne avrebbe fotografato la sua carta d’identità per carpire il suo indirizzo di casa: “Così so dove abiti, se parli ti vengo a cercare”.

Una volta tornata a casa, la giovane si era sentita male e aveva chiamato il 112. All’ospedale le avevano riscontrato le lesioni da violenza sessuale, l’emorragia cerebrale, la frattura dell’orbita oculare e altre lesioni.

Il racconto della giovane e la testimonianza del tassista sono state fondamentali per le indagini coordinate dalla Procura genovese e condotte dagli investigatori del Commissariato di Genova Prè.

Il gip ha definito la condotta del 31enne “di brutale e inaudita violenza che denota l’incapacità assoluta di controllo e la pericolosità sociale dell’indagato”.