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Via Buozzi, travolta in bici e morta: autista furgone positivo a cannabis e cocaina

Polizia locale di Genova (foto di repertorio)

Secondo quanto riferito dai responsabili della Polizia locale di Genova, il 48enne che lo scorso 6 giugno in via Buozzi ha investito con un furgoncino la bici elettrica di Claudia Amoroso, 64 anni, procurandole ferite gravissime, che ne hanno causato la morte cinque giorni dopo, è risultato positivo a cannabis e cocaina.

È l’esito delle controanalisi di secondo livello disposte dagli investigatori della Polizia locale. I primi esami avevano già riscontrato tracce di oppiacei e cannabinoidi nel sangue.

L’autista del furgoncino, che era risultato negativo all’alcoltest e non era apparso alterato al momento del tragico incidente, è indagato per omicidio stradale, ma con questi ultimi risultati dell’indagine potrebbe essere arrestato.

Aveva in sostanza dichiarato di non avere evitato l’impatto forse per una distrazione o forse per essere stato accecato dal sole mentre stava procedendo in via Buozzi in direzione centro e, sempre secondo quanto accertato dalla Polizia locale, stava cambiando corsia spostandosi sulla sinistra.

In quel tratto è presente una pista ciclabile che i velocipedi sono tenuti a percorrere, ma forse la ciclista genovese voleva svoltare e per questo si trovava in mezzo alla carreggiata.

Soccorsa dai sanitari del 118, è morta 5 giorni dopo il tremendo impatto col furgoncino all’ospedale S. Martino.

Claudia Amoroso è la settima persona morta a Genova in un incidente stradale dall’inizio dell’anno.