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UNICEF contro la plastica nelle scuole

UNICEF contro la plastica nelle scuole

Grandi sfide attendono i bambini e i ragazzi di oggi, come ha ricordato più volte anche la Direttrice Generale dell’Unicef Henrietta Fore: inquinamento e crisi climatica. Una delle più gravi conseguenze della crisi climatica nel mondo è la carenza d’acqua potabile.

Forse non tutti sanno che la mancanza d’acqua uccide 20 volte più delle bombe, e che, nei paesi colpiti da guerre, bambini di età inferiore ai 15 anni muoiono per diarrea (provocata dal consumo di acqua non pulita), tifo, colera o poliomelite. Un miliardo di persone, concentrate soprattutto in Africa, non hanno accesso ad acqua potabile; un altro miliardo di persone sperpera l’acqua, sprecandola tutti i giorni, compresi gli italiani, che bevono avidamente 175 litri pro capite l’anno, e nel contempo tracannano acqua minerale per 192 litri ciascuno: un record mondiale dopo Arabia Saudita e Messico. Se tutta quest’acqua fosse contenuta in bottigliette di plastica da mezzo litro, significherebbe che ogni italiano dovrebbe smaltire 384 bottiglie; ma in che modo? e soprattutto, dove finisce questa plastica? Nei mari.

“LA NOSTRA FAUNA MARINA È PERICOLOSAMENTE DANNEGGIATA DALLA PLASTICA”

…a cui è dovuto l’80% dell’inquinamento delle nostre acque. Nell’Oceano Pacifico, a causa del gioco delle correnti, è sorta la “Pacific Trash Vortex” o “Grande Chiazza d’Immondizia del Pacifico”, un’enorme isola di plastica galleggiante, la cui estensione varia da 700 mila km² a 10 milioni di km² , cioè un’aerea più estesa della Penisola Iberica fino alla superficie degli Stati Uniti.

Una chiazza di detriti galleggianti simile è presente anche nell’Oceano Atlantico. Animali come tartarughe, uccelli, delfini e balene ingeriscono plastica che può provocare occlusione o perforamento dell’apparato digerente.Questo grosso problema, di cui si parla tanto ma si fa ancora troppo poco per porvi rimedio, è trattato in questi giorni di Novembre al Premio Internazionale ISIDE. Tema di quest’anno è “l’arte contro la plastica”. Tra gli artisti in gara, italiani e stranieri, il pittore e scultore Nicola Pica ha realizzato la ”Tartaruga Cuga”: una gigantesca Caretta Caretta di due metri e mezzo parzialmente ricoperta di plastica, che testimonia il degrado ambientale dei mari e degli oceani.

La scuola, luogo di formazione per antonomasia, deve avere un ruolo centrale nella sensibilizzazione delle nuove generazioni, informando ed istruendo i propri studenti sull’inquinamento della plastica, sull’importanza della tutela dell’ambiente (marino e non). Per questo ci uniamo all’appello del Presidente del Comitato Regionale UNICEF Liguria, Franco Cirio, per chiedere allo Stato, al Sindaco del Comune di Genova, di diventare PLASTIC FREE, eliminando la plastica monouso delle bottigliette e sostituendo queste con dei semplici distributori d’acqua ai piani scolastici. Tempestivamente, i Dirigenti Scolastici potrebbero semplicemente impedire la vendita di bottigliette d’acqua monouso nelle “macchinette”, e obbligare gli studenti a portare con sé una borraccia da casa.

Vicky Rosati De Martino, studentessa del Liceo D’Oria, Volontario UNICEF