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Successo ad Albenga per la mostra dedicata a Friedmann

Ad organizzare l' evento sono stati la Fondazione Gian Maria Oddi, Sandro Nadalini Ristori ed il CCP (Centro Culturale Paraxo). Luca Bochicchio e Renza Sciutto gli hanno dedicato un libro.

La locandina della mostra

SAVONA. 4 NOV. Sta ottenendo un notevole successo di pubblico ad Albenga a Palazzo Oddo (Magiche Trasparenze) la bella mostra “Africa-Spazi Sacri e profani”. Dedicata al famoso fotografo tedesco Tomas Friedmann. Ad organizzare l’ evento sono stati la Fondazione Gian Maria Oddi, Sandro Nadalini Ristori ed il CCP (Centro Culturale Paraxo) nell’ambito del progetto “Contaminazioni-Arti, Popoli, Continenti”.

Si tratta di una esposizione di foto realizzate, in oltre 50 anni di attività, dal grande artista tedesco. In occasione dell’ inaugurazione della mostra è stato anche presentato il libro “Tomas D.W. Friedman around the world” a cura di Luca Bochicchio e frutto di un lungo e certosino lavoro di ricerca, da parte di Bochicchio e di Renza Sciutto, nello sconfinato archivio lasciato dal fotografo ed oggi conservato nella Casa Museo a Terzorio.

Tomas D.W. Friedmann (1925-2012) è stato uno dei fotografi e viaggiatori più importanti del secolo scorso. Nato nella Germania pre-nazista da una famiglia di origini ebraiche (la madre fotografa, il padre rinomato architetto modernista), emigrato e cresciuto dal 1933 nella Palestina britannica, dopo la guerra e molte peripezie si trasferì a New York, dove fondò l’agenzia Pip Photos ed ottenne la cittadinanza statunitense. “Le sue fotografie- ci spiega Renza Sciutto- di taglio sociale, naturalistico e antropologico, scattate durante una sorta di continuo viaggio nei cinque continenti, dagli anni ’50 agli anni ‘80, sono apparse in centinaia di libri e giornali e sulle copertine di alcune fra le più prestigiose riviste dell’epoca. Imprenditore creativo e avventuroso, il suo network di collaboratori si estende a quasi tutti i paesi del mondo e trova nei paparazzi della dolce vita romana i complici di epocali scoop mondani. I suoi reportage sull’Africa nera risaltano come icone nei giornali internazionali: dalle missioni dei Nobel per la Pace ai cacciatori di fauna selvatica, dai guaritori tribali alle contraddizioni dell’apartheid”. La sua autobiografia “Globetrotter in the Sixties” (pubblicata postuma) è un concentrato di avventure e riflessioni dal micro-cosmo individuale al macro-cosmo universale.

Il volume intitolato “Tomas D.W.Friedmann around the word”, pubblicato da Vanilla Edizioni, racconta la appassionante ed avventurosa vita del fondatore della celebre P.I.P. una delle più importanti agenzie giornalistiche e fotografiche del mondo. “Con questo volume- conclude la Sciutto, coautrice del libro- abbiamo voluto ricordare la grandezza di Friedmann ed anche dare una opportunità, con le sue varie presentazioni, a chi non lo conoscesse di ricordare quanto sia stato legato al nostro territorio. Friedmann scelse di trascorrere gli ultimi anni della sua vita straordinaria nel nostro splendido entroterra, a Terzorio, dove la nostra associazione, insieme ad altri benemeriti sodalizi culturali, cura, insieme ad Ingeborg Grundmann, vedova dell’artista, la Casa Museo a lui dedicata”.

Nel 2013, proprio a Terzorio, è nata l’associazione meeTTTing point in cui le tre T stanno per Tomas, Tommasina e Terzorio.

La mostra albenganese a Palazzo Oddo (presso Magiche trasparenze) proseguirà fino al 30 novembre.

CLAUDIO ALMANZI