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Savona, addio al canonico don Giovanni Farris, uomo di fede e di cultura

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Savona. Grave lutto per la Diocesi di Savona e per il mondo della cultura savonese: nelle scorse ore, all’ospedale San Paolo dove era giunto a seguito di un infarto, don Giovanni Farris ha concluso la sua vita terrena all’età di 92 anni. Figura notissima e stimatissima non soltanto nel mondo ecclesiale, don Giovanni era infatti nato il 4 novembre 1927 a Cogoleto.

Dopo essere diventato diacono il 17 febbraio 1951, fu ordinato presbitero l’8 dicembre dello stesso anno e per lungo tempo insegnò nel Seminario vescovile di via Ponzone e anche all’Università di Genova come assistente di letteratura italiana nell’allora Facoltà di Magistero: ancora oggi è ricordato come docente molto preparato e apprezzato dai suoi allievi.

Fra gli incarichi pastorali vanno ricordati quello come parroco di Magnone (dal 1957) nell’entroterra di Noli e, dopo un lungo periodo, negli anni ’70, al servizio della Cattedrale di cui fu anche canonico ordinario, come titolare (dal 1986) della parrocchia di Santa Maria Giuseppa Rossello nel quartiere savonese di Villetta. Da ricordare poi la sua lunga e proficua esperienza come direttore della testata diocesana “Il Letimbro” nel solco del predecessore monsignor Lorenzo Vivaldo di cui fu grande amico. Anche nella mansione giornalistica fece emergere la sua grande vocazione culturale che per lui non era disgiunta dalla missione pastorale. Con Don Farris se ne va infatti una delle più importanti figure culturali savonesi, prolifico autore di numerosissimi libri e saggi di carattere storico, artistico e religioso.

Fra i suoi ultimi incarichi quello di direttore della biblioteca del Seminario, lasciato pochi anni fa per ragioni d’età, e quello di presidente della commissione storica a sostegno della causa di canonizzazione di Pio VII, pontefice di cui era tra i massimi esperti.

Il 4 novembre 2017 il canonico don Giovanni aveva celebrato i suoi 90 anni con un pomeriggio di festa nella parrocchia del quartiere Villetta: prima con la presentazione del suo libro sulla chiesa dedicata a Santa Maria Giuseppa Rossello quindi celebrando la Messa assieme al vescovo Calogero Marino. “Novant’anni sono una cosa bella per cui ringraziare il Padreterno, il Signore mi ha dato tanto tempo e io non posso che ringraziarlo” aveva dichiarato nell’occasione a “Il Letimbro”.

Scrittore instancabile, tra le sue la sua ultime fatiche letterarie un progetto autobiografico dal titolo “Vita, gioco con Dio” e il libro “Dalla mia finestra” (dedicato alla marchesa Giuseppina Valdettaro, fondatrice dell’Opera di santa Teresa di Gesù Bambino conosciuta dai savonesi come “Nido di Rondini”) presentato a Legino lo scorso dicembre.

“Lo ricordo come una preziosa figura di sacerdote, intellettuale e storico, fino all’ultimo invidiabile per lucidità e freschezza di spirito” commenta il vicario generale don Angelo Magnano. “Perdiamo un riferimento importante, un sacerdote di grande cultura e intelligenza – afferma Marco Gervino, direttore de Il Letimbro – era sempre molto legato al ‘nostro’ giornale, che guidò per anni e che continuava a seguire con affetto”.