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Sappe smentisce voci di una presunta rivolta in carcere a Marassi

La Biblioteca Vivente arriva presso la Casa Circondariale di Marassi
Genova, il carcere di Marassi (foto repertorio)

Sappe: “Nel carcere di Marassi, a Genova, non c’è in atto alcuna rivolta. C’è stata, ma ora è rientrata, la folle protesta di un detenuto che, solo, è salito sul tetto di un edificio carcerario e lancia oggetti verso corso De Stefanis.

La situazione è sotto controllo e la Polizia Penitenziaria ha fatto di tutto per far tornare la ragione all’uomo, uno straniero, con una preziosa e fondamentale opera di mediazione che si è rivelata risolutiva. Certo è che ci diffonde queste false notizie è un irresponsabile”.

Questo il commento di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria circa alcune notizie di stampa che davano notizia di una rivolta in carcere a Marassi, che aggiunge: “La situazione interna a Marassi risente indubbiamente dei ritardi legati ancora alla mancata distribuzione dei generi alimentari del ‘sopravvitto’, indipendenti dalla volontà della polizia penitenziaria ma piuttosto di responsabilità dei burocrati che non indossano da nostra divisa. Per fortuna, buona parte dei detenuti di Marassi ha dimostrato e dimostra un senso di responsabilità maggiore di chi propaga notizie false e tendenziose”.

Non sono chiare le ragioni che hanno indotto il detenuto a salire sul tetto ed a protestare: “Questi sono i regali del Provveditorato regionale di Torino”, denuncia il segretario ligure del SAPPE Vincenzo Tristaino.

“Stiamo parlando di un detenuto sfollato dal Piemonte e mandato nella discarica ligure dall’ufficio detenuti del Provveditorato. Sono anni che denunciamo come la Liguria sia straziata da questa politica. Ci stanno davvero affossando. Non è possibile che nessuno paghi”.

Per questo, la Segreteria Regionale della Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria auspica che venga presto calendarizzata e messa in votazione l’ordine del giorno di Fratelli d’Italia in Regione Liguria (a firma del capogruppo di Stefano Balleari) con cui si impegnano il Presidente Giovanni Toti e la Giunta regionale ad intraprendere tutte le azioni e le interlocuzioni necessarie, nelle sedi istituzionali che riterrà più consone ed opportune, affinché la Liguria possa tornare ad ospitare la sede del Provveditorato per l’Amministrazione Penitenziaria, al fine di porre prontamente rimedio alle continue e numerose problematicità, che stanno quotidianamente emergendo negli Istituti di pena regionali.
Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE, “quanto sta avvenendo a Marassi è inaccettabile! E siamo sconcertati dall’assenza di provvedimenti in merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze, determinando quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti violenti. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno”.

Per il leader del SAPPE, “va bene l’ipotesi di configurare come aggravante l’aver posto in essere atti finalizzati ad alterare l’ordine e la sicurezza durante la carcerazione, come ha annunciato il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, ma io credo si debba andare oltre, destinando carceri dismesse come l’Asinara e Pianosa per contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione.

Quel che è sta accadendo nella Casa circondariale di Marassi testimonia una volta di più l’ingovernabilità delle carceri regionali e la strafottenza e l’arroganza di una parte di popolazione detenuta violenza, che anche in carcere continua a delinquere, ad alterare l’ordine e la sicurezza, evidentemente certa dell’impunità!”.