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Rimborsopoli M5S, Paita a Mantero: verso parte compensi da 20 anni. Ma solo al Pd

Consiglieri comunali Pd Lodi e Pandolfo con Paita, Renzi, Madia e Rossetti

“Matteo Mantero, deputato uscente del Movimento 5 Stelle, mi chiede a mezzo stampa di tagliarmi lo stipendio in caso venga eletta in Parlamento. Se dovessi diventare una deputata della Repubblica sosterrei volentieri una legge ad hoc per un taglio agli stipendi parlamentari. Per farlo serve un provvedimento chiaro, che definisca a quanto ammonta il taglio e a chi andranno quei soldi. Altrimenti si rischia di fare della semplice demagogia e persino qualche pasticcio come è accaduto al M5S.
Detto questo, vorrei ricordare a Mantero che sono 20 anni, cioè da quando ricopro cariche pubbliche, prima alla Spezia e poi in Regione, che mi taglio lo stipendio, versandone una parte al mio partito”.

Lo ha dichiarato oggi la capogruppo regionale del Pd Raffaella Paita, in merito al caso cosiddetto “Rimborsopoli M5S” di cui si discute in questi giorni per alcuni ammanchi (circa 1,5 milioni di euro) sulle donazioni promesse dai politici pentastellati al fondo per le microimprese del Ministero dello Sviluppo economico. Occorre inoltre specificare che sostanzialmente tutti i consiglieri regionali versano una parte dei compensi al loro partito o movimento di riferimento.

“Solo contando gli anni della Regione – ha aggiunto Paita – parliamo di 200mila euro. Con questi soldi ho finanziato, in modo pulito e trasparante, l’attività politica del Pd, contribuendo a sostenere sedi e pagare dipendenti e collaboratori. Questo il mio partito lo fa da sempre.

Ed è ancora più importante farlo oggi perché, sempre il Pd e non il Movimento 5 Stelle, ha tolto il finanziamento pubblico ai partiti, facendo risparmiare allo Stato, e quindi ai cittadini, 1 miliardo di euro solo nell’ultima legislatura (e così sarà anche per la prossima). Tutti soldi che sono stati reinvestiti nello sviluppo e nella crescita.

In più, grazie al Pd e ad altre forze politiche, sono stati aboliti i vitalizi ai parlamentari e ai consiglieri regionali. Adesso chi viene eletto senatore e deputato va in pensione con il contributivo e alle stesse condizioni degli altri lavoratori.

La politica ha dei costi, caro Mantero, e visto che non li pagano più i cittadini con le loro tasse, è giusto che lo faccia chi ricopre cariche elettive. Funzionari, collaboratori e dipendenti vanno retribuiti e noi lo facciamo coi soldi dei nostri parlamentari, assessori e consiglieri. Siamo molto rigorosi e trasparenti in tutto questo. Dopo quello che abbiamo letto sui vostri versamenti non accettiamo lezioni dal Movimento 5 Stelle”.