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Rientro sfollati, durerà ancora due o tre settimane. Toti: chiusa emergenza abitativa

Via Porro a Genova, sullo sfondo il Ponte Morandi (foto d'archivio)

“Con oggi entriamo nell’ultimissima fase che durerà non più di due o tre settimane, condizioni meteo permettendo. Possiamo ritenere chiusa l’emergenza abitativa, superata con una rapidità, un’attenzione e una cura per i bisogni dei cittadini eccezionale per la pubblica amministrazione di questo paese. Genova ha dato uno straordinario esempio di efficienza e sensibilità”.

Lo ha dichiarato oggi il presidente della giunta regionale e Commissario per l’emergenza Giovanni Toti, commentando l’inizio delle operazioni di recupero degli oggetti personali da parte delle famiglie degli sfollati, cominciate questa mattina.

“Più di 250 appartamenti – ha aggiunto Toti – vengono indennizzati nel decreto Genova con una cifra che è circa tre volte il loro valore commerciale. Le famiglie sono state assistite in modo straordinario e con uno stanziamento importante da parte del Governo. Da oggi ci mettiamo a lavorare sul tema delle aziende che restano nella zona rossa. Poi lavoreremo sulla zona arancione e sui quartieri adiacenti.

Ringrazio tutti quelli che hanno dato un contributo per la gestione di questa emergenza. I numeri del porto che abbiamo verificato l’altro giorno con l’Autorità Portuale, così come i numeri del turismo pubblicati stamattina su alcuni giornali locali, ci rassicurano anche sulla tenuta economica del sistema genovese, grazie anche alla capacità e alla tenacia degli imprenditori genovesi che sono abituati a superare fasi difficili.

Non sottovalutiamo le difficoltà che restano davanti al nostro cammino, ma la zona rossa tra 15 giorni diventerà area di cantiere nelle disponibilità del commissario per la ricostruzione con pieno indennizzo di chi ci abitava e con tutte le suppellettili recuperate o risarcite con indennizzo forfettario in caso di danneggiamento, come previsto dal decreto Genova.

Tutto è stato previsto nel minimo dettaglio. Ci auguriamo di ritrovarci qui nel giro di poche settimane per parlare di demolizione e ricostruzione dopo che avremo indennizzato anche le aziende; di gestione della zona franca urbana che porterà nei prossimi due anni sollievo a commercio, artigianato e industria di questa città; della cassa integrazione per i lavoratori che dovranno interrompere il loro lavoro nella rilocalizzazione  delle imprese.

Riguardo al risarcimento alle imprese, occorrerà controllare il combinato disposto di tutte le normative che si stanno producendo: per vedere qual è la massa di aiuti reale che arriverà sulle imprese, e in quale forma, occorrerà vedere il decreto fiscale che conterrà gli incrementi di partecipazione al gettito Iva del porto di Genova.

Poi ci sarà l’istituzione di una zona franco urbana con gli sgravi Irpef, Ires, Irap e di tutte le tasse comunali che vengono rimborsate all’interno del decreto alle amministrazioni locali, con conseguente sgravio fiscale per due o tre anni a chi ne avrà diritto.

Quindi ci saranno gli indennizzi per le imprese che hanno avuto danni diretti o rilocalizzazioni all’interno della zona rossa e i contributi una tantum alle partite iva individuali che hanno subito un danno. Dal combinato disposto di queste misure che saremo in grado di analizzare e commentare, credo, tra qualche giorno, avremo l’idea della mole di interventi sul sistema genovese organizzato di concerto tra Governo e autorità locali. Prudenza per ora, perché è difficile avere uno sguardo d’insieme sull’intero impianto di ciò che si sta costruendo”.