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Pastorino e Rossetti: preoccupati per Centro medicina integrata ospedale Gallino

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Genova Pontedecimo, ospedale Gallino (foto d'archivio)

“Il Centro di medicina integrata Antonio Lanza, che si trova all’interno dell’ospedale genovese Gallino di Pontecedimo, sta per essere messo a bando di gara e rischia così di perdere la sua funzione principe, ovvero quella di fornire sostegno e cure integrate alle persone affette da malattie rare e da patologie oncologiche.

Lunedì scorso si è tenuta un’audizione per affrontare le sorti del Centro diretto dal prof. Edoardo Rossi e coordinato da Piero Randazzo“.

Lo hanno riferito oggi i consiglieri regionali Gianni Pastorino (Linea condivisa) e Pippo Rossetti (Pd).

“Siamo estremamente preoccupati dal fatto che sia A.Li.Sa che Asl 3- hanno aggiunto Pastorino e Rossetti – ritengano finita la sperimentazione del centro, decidendo di mettere a gara un servizio essenziale per la nostra città.

Il centro di medicina integrata Antonio Lanza è riuscito fin da subito a richiamare a sé sia le persone affette da malattie rare che, successivamente, pazienti affetti da patologie oncologiche, nell’idea di riuscire a fornire, proprio in connessione con la medicina accademica, una visione di insieme del benessere di persone che sono sottoposte a cure farmacologiche decisamente impegnative e invasive.

L’obiettivo del Centro è quello di provare a lenire le sofferenze dei malati e dei loro cari attraverso prestazioni di medicina integrata, quali sedute di agopuntura, magnetoterapia, ionorisonanza, shiatsu, yoga, musicoterapia, nonché consulenze con psicologi e nutrizionisti.

In tre anni al Centro si sono rivolte centinaia e centinaia di persone che sono state seguite in maniera professionale, indicate spesso dagli stessi centri oncologici e delle malattie rare dei nostri siti ospedalieri.

Una realtà importante che ha avuto anche il merito di rivitalizzare il tessuto di quel territorio diventando centro di eccellenza, essendo tra l’altro una delle realtà più indicative a livello nazionale.

È chiaro quindi che siamo preoccupati della messa a bando di questo servizio perché, se è vero che esiste una normativa al riguardo, che impone alla Asl 3 di agire in tal senso, è altrettanto vero che noi vogliamo assolutamente salvaguardare tale esperienza che ha dimostrato di essere, una volta tanto, un servizio indirizzato alla persona, con la presa in carico complessiva del paziente.

Chiediamo inoltre di salvaguardare l’esperienza di questi tre anni, la formazione dei dipendenti sanitari e i protocolli seguiti dalla struttura, affinché non ci sia il rischio di disperdere il percorso che in questi anni è stato di grande beneficio a centinaia di persone.

Per questo motivo vigileremo entrambi sul bando e sul percorso che si determinerà, assicurando altresì che in questi mesi di preparazione e formulazione del bando, e valutazione di eventuali soggetti, sia assicurata al centro di Pontedecimo la regolare funzionalità con il regolare sostegno economico che permetta la presa in carico di nuovi pazienti e la continuità di cura e assistenza”.