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Con Mamma mia! l’estate non finisce mai. E nemmeno l’allegria

Con Mamma mia! l’estate non finisce mai. E nemmeno l’allegria

Il musical fa il tutto esaurito al Politeama Genovese

Il musical è sicuramente una forma di spettacolo che riesce a coinvolgere pubblici trasversali. Al Politeama Genovese, a vedere “Mamma mia!” non c’è un posto libero e l’età dei presenti è eterogenea. È difficile, poi, non applaudire a ogni scena. La sera del 23 gennaio, nonostante l’intensa nevicata in città e il freddo pungente, gli spettatori si sono calati volentieri nell’atmosfera vacanziera dell’isoletta greca in cui si svolge la vicenda e hanno fatto sentire con calore il proprio gradimento agli interpreti.

Il musical è in scena fino a domenica 27, nell’ambito del nuovo tour italiano, partito il 29 settembre 2018 all’Arena di Verona, passato per Roma, Bolzano, Trento, Bologna, Pistoia e Milano; approdato nel nuovo anno a Reggio Emilia, Varese e Torino; in programma, dopo Genova, a Firenze, Parma, Padova, Cividale del Friuli, Napoli, Cosenza, Bari, Catania e Messina.

Lo spettacolo è prodotto da PeepArrow Entertainment e Il Sistina, il teatro romano che si trova nell’omonima via, a 500 metri da Piazza di Spagna. Il suo direttore artistico è il regista, autore e produttore Massimo Romeo Piparo, che ha saputo portare il musical italiano alla ribalta internazionale, con innumerevoli titoli di successo (da “Jesus Christ Superstar” a ”Billy Elliot il Musical”, da “Evita” con Malika Ayane a “Sette Spose per Sette Fratelli” e “La Febbre del Sabato Sera”).

L’edizione di “Mamma mia!” nasce nel 2017, su licenza di Music Theatre International. Piparo cura la regia e l’adattamento e la sua nuova versione viene gratificata non soltanto dai sold-out dei teatri italiani, con oltre 200.000 spettatori in 110 repliche, ma anche dal prestigioso Premio Flaiano 2018.

Molto apprezzabile è l’Orchestra dal vivo, diretta dal maestro Emanuele Friello che, con una buona scelta scenica, è situata al piano superiore della locanda “Notti d’estate” e con essa sembra fare corpo unico durante lo sviluppo della storia: il suono si sente bene, mentre i musicisti incorniciati dalle finestrate talvolta si intravvedono appena dietro le tende o acquisiscono forma di piacevoli silhouette.

Le scene sono firmate da Teresa Caruso, che è anche laureata in Architettura degli Interni, e si avvalgono di un meccanismo che permette di far slittare il pontile sospeso su acqua vera (si parla di 9.000 litri), con tanto di barche ormeggiate e verosimile bagnasciuga, e l’edificio bianco-azzurro della locanda, che si apre e si chiude come una scatola. Sullo sfondo, c’è il tipico paesaggio ellenico, con case colorate, collinette arse dal sole e un bel faro, che alla sera emana la propria luce-guida.

La vicenda si basa sul libretto originale di Catherine Johnson, con l’adattamento dello stesso Piparo, che presenta anche i testi delle canzoni interamente tradotti in italiano, per far cogliere meglio al pubblico il loro significato.

Gli interpreti sono tutti “in parte”, dalla coppia dei più giovani, Eleonora Facchini (già Maria in “West Side Story”) e Jacopo Sarno (tra l’altro, il primo artista non-americano dell’etichetta discografica Walt Disney Records), che rappresentano i fidanzati Sofia e Sky, alla protagonista Sabrina Marciano, che recita e canta come Donna Sheridan (mamma un po’ hippie di Sofia), fino alle sue amiche, Elisabetta Tulli e Laura Di Mauro, che spassosamente sottolineano le personalità opposte di Rosy, single, e Tania, divorziata tre volte.

Sull’altro fronte ci sono i tre possibili padri di Sofia, quelli che la ragazza richiama sull’isola – di nascosto dalla madre che, nell’estate di venti anni prima, ha flirtato con tutti –, per invitarli al proprio matrimonio, scoprire il vero padre e farsi accompagnare all’altare da lui. Luca Ward (Roma, 1960), Paolo Conticini (Pisa, 1969) e Sergio Muniz (Bilbao, 1975) prestano volto e carattere, rispettivamente, a Romolo Desideri, uno scrittore di Ostia dal forte accento romano, a Sam Carmichael, un architetto americano che aveva progettato la locanda di Donna, e a Enrique Luz, un manager spagnolo che suonava la chitarra con il soprannome di “Metallo Puro” e che ora vive nella City.

Questi tre uomini affascinanti “sono al centro di un vero e proprio frullatore”, spiega Piparo, soprattutto se si pensa che la protagonista è “l’icona dell’indipendenza femminile”. La stessa Sofia non riesce a capirci più nulla e, dopo un sogno molto tormentato, dagli effetti stroboscopici, in cui viene ossessionata dai visi mascherati dei tre, decide di rinunciare alla sua ricerca.

Il confronto con il film del 2008, per chi l’ha visto (in Gran Bretagna è diventato il DVD più venduto di tutti i tempi), è naturale, anche per cogliere le interessanti variazioni. Da notare, nella versione teatrale, il bellissimo e originale numero con pinne, maschera e snorkel e gli inseguimenti tra pontili, ambienti esterni e interni della locanda – secondo traiettorie spesso concentriche – con le coreografie del bravo Roberto Croce, che si avvale di oltre 30 artisti. Sono appropriati i costumi di Cecilia Betona, da quelli più semplici a quelli più luccicanti ed evocativi, e le luci di Daniele Ceprani.

Le 24 canzoni degli Abba resistono alla prova del tempo e sono pressoché intramontabili: i loro brani degli anni ’70 comunicano ancora emozioni forti e una grande carica di allegria, che risveglierebbero dal torpore chiunque. Dalla delicatezza iniziale di “I’ve a dream / Il sogno mio”, alla canzone-guida “Mamma Mia!”; dalla rievocante “Dancing queen”, alla supplica di “S.O.S.”, fino alla bellissima “The winner takes it all / Ha vinto tutto lei” e alla possibilista “Take a chance on me / Dammi una chance”, si trasmette lentamente dal palco alla platea una grande voglia di cantare e ballare.

Ed ecco che, dopo gli applausi finali e i saluti degli interpreti, il cast del riuscitissimo spettacolo invita tutti a scatenarsi sulle note dell’orchestra. L’effetto è quello di una sorta di disco / karaoke sulla colonna sonora del musical. Sono dieci minuti di scintillante follia, di cui ancora in strada, dopo mezzanotte, si possono leggere i segni nei larghi sorrisi della gente. (foto: Antonio Agostini).

Linda Kaiser

Francia europeista e colonialista: polizia spara, leader gilet gialli perde occhio | Video

Jerome Rodrigues, uno dei leader dei "Gilets Jaunes"

“Siamo tutti Jerome Rodrigues” dicono i Gilest Jaunes. Da noi con il nuovo Decreto Sicurezza e Immigrazione sono stati previsti, tra le altre cose, il Taser e lo spray antiaggressione. Nella Francia europeista e colonialista la polizia è libera di sparare ad altezza d’uomo sulla folla di manifestanti (pure sui giornalisti) e uno dei leader della protesta perde un occhio.

A riferirlo è la stessa vittima, che ieri è stato colpito da uno dei tanti micidiali proiettili di gomma sparati dagli agenti in assetto antisommossa. Ancora una volta, non sono riusciti a fermare le proteste contro l’aumento delle tasse e le politiche europeiste di Emmanuel Macron.

“Macron mi puoi togliere un occhio, un braccio, una gamba – ha dichiarato Rodrigues su fb – tu non sei niente, io lotto per la mia famiglia”.

I violenti scontri sono avvenuti durante un sabato come tanti (sono settimane che i gilet gialli scendono in piazza a Parigi) non lontano dalla Bastiglia, dopo il consueto punto di raduno sugli Champs-Elysées.

I cosiddetti “flash-balls” ossia i proiettili di gomma hanno causato diversi feriti, alcuni gravi, durante i vari cortei e i “Gilets Jaunes” testimoni della sparatoria di ieri hanno denunciato: “Alcuni poliziotti non rispettano le condizioni di uso delle armi, Jerome non stava minacciando l’ordine pubblico”.

Grande tensione anche a Le Mans, dove il sindaco (ex portavoce e ministro del governo socialista) è stato evacuato dal palazzo dei congressi, poi invaso dai manifestanti con indosso i gilet gialli, dove stava per pronunciare un discorso.

 

Morandi: si lavora anche oggi, collaudo pila 8 terminato | Video

Domenica: si lavora anche oggi. Poi la prossima settimana (condizioni meteo e magistrati permettendo) finalmente si taglia il ponte.

I lavori sul Ponte Morandi sono proseguiti “con il collaudo della pila 8 con zavorra che è terminato ed ha avuto esito positivo”.

Lo hanno riferito i responsabili della Struttura commissariale di governo per la ricostruzione del viadotto autostradale sul Polcevera.

“Venerdì scorso – hanno aggiunto – era stato montato a questo scopo un contrappeso di 400 tonnellate sotto la parte a sbalzo della pila 8.

Insieme al cosìddetto ‘cravattamento’ della pila, una sorta di fasciatura, il contrappeso servirà per la sua messa in sicurezza con il contrappeso che è stato messo in trazione tramite i due ‘strand jack’ montati a bordo pila.

Tra oggi e domani si procederà alle prove di carico tra la pila 5 e la pila 8 con i carrelli radiocomandati, gli stessi già utilizzati nelle scorse settimane.

Una volta superata la prova di carico, si potrà procedere con la scarifica dell’asfalto anche in questo tratto, l’ultimo che deve essere alleggerito.

Successivamente l’impalcato del troncone Ovest di Ponte Morandi potrà poi essere gradualmente portato a terra.

Il cantiere prosegue anche a levante, si è iniziato infatti il trasporto delle strutture di sostegno delle pile in prossimità delle stesse nella zona di via Fillak”.

Il Commissario di governo e sindaco di Genova, Marco Bucci, è soddisfatto: “I nostri uomini lavorano senza sosta a 45 metri dal suolo nel cantiere lato ovest del Ponte Morandi. La grande gru ha portato in quota i contrappesi e gli ‘strand jack’. La messa in sicurezza della pila 8 ci permette di proseguire con la scarifica dell’asfalto e il taglio delle carpenterie”.

 

 

Musetti del Park Tennis Genova trionfa agli Australian Open Junior

Lorenzo Musetti in action (foto di Facebook)

Genova festeggia il sedicenne Lorenzo Musetti trionfatore degli Australian Open Junior.

Il sedicenne di Carrara è tesserato dal 2014 per il Park Tennis Genova.

Tutto il circolo lo ha seguito  ed è davvero facile che, al suo rientro in Italia venga organizzata una grande festa per celebrare il giovane e il suo prestigioso traguardo.

Musetti, l’anno passato, ha esordito in serie A quando aveva 15 anni e nell’ultimo campionato non ha perso una partita di singolo battendo anche il numero 400 al mondo.

Voltri, nordafricano aggredisce autisti Amt che lo soccorrono

Bus Amt (foto di repertorio)

Servizio “movimentato” l’altra notte per due autisti Amt su un bus della linea 1 a Voltri.

Un giovane nordafricano non è riuscito a scendere alla fermata e ha cominciato a inveire contro la conducente del bus, accusandola di avergli chiuso la porta in faccia.

Autisti Amt aggrediti, Fontana e Amorfini: diritto a sicurezza deve prevalere su buonismo

Una volta sceso, lo straniero ha cominciato a rincorrere il mezzo pubblico fino alla fermata successiva. Poi, secondo il racconto di alcuni colleghi della dipendente Amt, ha agguantato alcuni pezzi di legno dalle fioriere di un bar in via Camozzini lanciandoli contro l’abitacolo del bus, che è rimasto danneggiato.

Inoltre, mentre lanciava con rabbia gli oggetti, forse anche a causa dei fumi dell’alcol, è scivolato sbattendo la testa sull’asfalto e ferendosi.

Gli autisti sono scesi per soccorrerlo e, per tutta risposta, il nordafricano li ha presi a calci e pugni.

A quel punto è sopraggiunta una pattuglia della polizia che, dopo aver accertato lo svolgimento dei fatti, ha arrestato lo straniero.

 

Trionfo in Armenia per la pianista Rita Cucè

Rita Cucè

Ancora un trionfo all’estero (ieri sera ad Yerevan, in Armenia) per la pianista albenganese Rita Cucè, che ha riscosso un grande successo nel concerto tenuto nella prestigiosa Komitas Chambers Hall della capitale armena, accompagnata dalla famosa Orchestra Nazionale Armena.

L’evento è stato organizzato dall’ Ambasciata d’ Italia di Yerevan, in collaborazione con il Ministero della Cultura della Repubblica di Armenia, il locale Comitato della Camera Nazionale Musicale dell’ Armenia e la National Chamber Orchestra dell’ Armenia. Il direttore artistico della Komitas Chambers Hall è il famoso pianista e direttore d’ Orchesta Vahan Mardirossian, mentre a dirigere il concerto è stato invece un altro noto direttore d’ Orchestra armeno Harutyun Arzumanyan.

Nota agli appassionati come grande interprete mozartiana la Cucè non si è smentita presentando un bellissimo ed applauditissimo programma imperniato sul concerto N. 12 in La Maggiore di Mozart, sulla Sinfonia G. Dur di Vivaldi, seguita dalle Antiche Arie e Danze N.3 di Respighi e dalla Sonata per Archi numero 6.

“E’ stata una grande gioia- dice la Cucè- tenere stasera questo importante concerto alla Komitas Chamber Hall di Yeravan con la National Chamber Orchestra of Armenia, alla presenza di Sua Eccellenza Vincenzo Del Monaco, Ambasciatore Italiano in Armenia. Ho avuto l’onore di suonare con un’ Orchestra meravigliosa, diretta magistralmente dal suo Direttore Harutyun Arzumanyan. E’ stato davvero un privilegio e l’ occasione ideale per festeggiare il compleanno del mio amato Mozart”.

Nata ad Albenga, Rita Cucè ha studiato al Conservatorio “Cherubini” di Firenze conseguendo la maturità artistica musicale quinquennale con il Maestro Alessandro Specchi e si è diplomata con il massimo dei voti presso il Conservatorio “Verdi” di Ravenna sotto la guida del Maestro Norberto Capelli.

Ha vinto numerosi premi e concorsi nazionali ed internazionali, come quelli di Pisa, Albenga, Camaiore ed Osimo.Ha suonato, fra le altre, con l’ Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari, l’ Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, l’Orchestra Sinfonica di Arezzo, con la State Philarmonic di Plodvid, la State Symphony Orchestra di Shoumen, l’Orchestra del Conservatorio “A. Boito” di Parma, l’Orchestra Sinfonica di Grosseto, con la Gams Ensemble di Firenze, con l’Orchestra di Stato Rumena “Dinu Lipatti” di Satu Mare e della Rai di Torino.

Al suo attivo ci sono numerosi concerti televisivi e radiofonici in Italia (Rai e Mediaset) ed all’ estero in veste di solista in Russia, Bulgaria, Spagna ed ora anche in Armenia.

Ha realizzato importanti Tournèe in Russia ed Afghanistan ed è il Direttore Artistico e Musicale (da novembre del 1999) dell’ Associazione Culturando 2000, con sede in Arezzo. Dal 2001 è anche la Consulente Tecnico Musicale del Comune di Alassio.
CLAUDIO ALMANZI

 

Samp-Udinese, Gabbiadini: Nulla è cambiato

Samp-Lazio 1-1, Gabbiadini: Sono contento del gol e del pari
Manolo Gabbiadini

Un gol all’Udinese prima di andare, un gol all’Udinese nel momento in cui è stato giusto tornare.

Manolo Gabbiadini ha riabbracciato la Sud con il tap-in che hanno messo il punto definitivo ad una partita che la Sampdoria ha gestito dal primo all’ultimo secondo.

«Abbiamo fatto il nostro gioco, quello che volevamo e tutto è andato per il meglio – dice con un certo piacere l’attaccante -, ci siamo presi i tre punti che è quello che ci voleva. Avevo fatto l’ultimo gol contro i bianconeri e oggi l’ho rimessa dentro, sono passati quattro anni da allora, ma nulla è cambiato».

Next. Prossima tappa Napoli, quasi uno scherzo del destino. «Ho vissuto due bei anni lì – spiega il mancino -, ho segnato tanti gol belli, tra i migliori della mia carriera. Ma ora andrò lì con la Samp per fare una grande partita e prenderci i tre punti».

Samp-Udinese, Quagliarella record: Ancona non ci credo

Record. Giocare 11 partite di fila e segnare per altrettante. In Serie A hanno giocato migliaia di calciatori, centinaia di attaccanti. Ci sono riusciti in due: Gabriel Omar Batistuta e Fabio Quagliarella. Con la differenza che il secondo, il nostro capitano, ha la possibilità di segnare ancora altre volte e incrementare il suo personalissimo bottino di 16 centri (numero da capocannoniere assoluto). «Serata indimenticabile – ammette il diretto interessato -, pensare anche solo di avvicinarsi ad uno così come era Batistuta è impensabile. Ma strada facendo mi dicevo chissà… e poi è arrivato. Sono senza parole, non ci credo: l’ho fatto veramente».

Leader. «Il pallone pesava un po’ sul dischetto – rivela -. Sembrava una palla medica. Però sono andato cattivo, pensando che avrei potuto fare il record. Avessi sbagliato? Fa niente… però è entrata». Poi, da vero leader, dispensa buone parole per i suoi compagni: «Questo è un grande gruppo, fatto di ottimi professionisti. Questa vittoria è davvero meritata: hanno giocato tutti una gran partita. Ora Napoli, che per me sarà sempre una gara speciale».

 

E Grillo fa assist a Salvini: governo vuole evitare mercimonio sofferenze migranti

Salvatore, Grillo e Di Maio (M5S)

“Sia noi che la Lega intendiamo impedire questo mercimonio della sofferenza. Puoi fare come Minniti (l’ex ministro dell’Interno del Pd, ndr) che ha bloccato il varco senza dirlo esplicitamente. Oppure puoi impedire lo spaccio di false speranze e ridiscutere la questione a livello UE. Il che significa anche graffiarsi un po’ con la Francia, che non resiste ai suoi istinti colonialisti”.

Lo ha riferito Beppe Grillo al quotidiano “America Oggi” in merito ai porti chiusi a navi Ong e scafisti e alle politiche sull’immigrazione del governo Lega-M5S, riprendendo lo slogan “no al business migranti” e la logica equazione “meno partenze meno morti” confermata anche dalle ultime stime pubblicate sul sito web dell’Unchr.

“La questione dell’immigrazione è epocale – ha aggiunto Grillo – causata, innescata e diretta dalle menti più ciniche che si possano immaginare. Affrontare una questione del genere, che era stata spostata sull’Italia in accordo con chi ci ha preceduto in cambio di qualche aiutino, richiede anche una certa rudezza e assunzione di responsabilità. Oggi, le persone che non ne possono più di restare, ad esempio, nella dissanguata Africa perlomeno sanno come la vede l’Europa e quali sono le loro prospettive a fuggire verso l’Unione dei Divisi”.

Il guru genovese del M5S si è soffermato anche sul rapporto con la Lega: “E’ un continuo confronto, anche sofferto, con una diversa sensibilità nella modalità di affrontare le problematiche politiche. Tuttavia, non si può negare che il connubio M5S-Lega sia vincente. Ha consentito la realizzazione di rilevanti azioni politiche, molto avversate, contro la povertà”.

 

Odio social, sindacalista Cgil: Salvini morto. Ministro querela. Mentana stavolta tace

Il tweet a firma della sindacalista Cgil Isabella Zani pubblicato su fb dal ministro Matteo Salvini

“La ‘signora’ sindacalista della Cgil, che mi vuole morto (e ha nascosto il suo tweet delirante) si è comunque meritata una querela”.

Lo ha dichiarato stasera su fb il ministro dell’Interno Matteo Salvini in riferimento alle inquietanti dichiarazioni a firma della sindacalista Cgil Isabella Zani pubblicate ieri su Twitter: “Non voglio che si dimetta. Non voglio che perda l’incarico. Non voglio che finisca in galera. Io lo voglio morto”.

Non è la prima volta che il ministro Salvini è vittima dell’odio sui social network. C’è chi lo ha dipinto a testa in giù, c’è chi gli ha augurato una brutta fine in altro modo. Per non parlare di indicibili offese, insulti e varie minacce. Stavolta, però, il leader leghista ha deciso di querelare.

Ieri il numero uno del Viminale aveva riferito: “La ‘signora’ Zani, fondatrice del sindacato traduttori editoriali nella Cgil, scrive che mi vuole ‘morto’. Chiamate un medico per questa tizia! E poi il cattivo sarei io”.

Il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, ha già chiesto al neo segretario generale della Cgil Maurizio Landini di “espellere subito dal suo sindacato questa ‘signora’ che risulta essere una loro scritta”.

Tuttavia, al momento, non si sono ancora registrate prese di posizione da parte di esponenti della sinistra, dei vari buonisti e degli avversari della Lega.

Non ha pubblicato una parola su fb neppure il direttore di La7 Enrico Mentana, che invece per il caso del sindaco di Pontinvrea Matteo Camiciottoli (Lega) sul social network aveva espresso “vergogna” e si era schierato dalla parte dell’ex presidente della Camera e attuale deputata di Leu Laura Boldrini.

 

Stupri Rimini 2017: il post del sindaco Camiciottoli (Lega)