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Conte: Italia non si ferma, siglato accordo con sindacati per sicurezza luoghi di lavoro

Premier Giuseppe Conte

“Dopo diciotto ore di un lungo e approfondito confronto, e’ stato finalmente siglato tra sindacati e associazioni di categoria il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per il bene del Paese, per la tutela della salute di lavoratrici e lavoratori. L’Italia non si ferma”.

Lo ha dichiarato stamane il premier Giuseppe Conte, che ha pubblicato la sua dichiarazione su Twitter.

“L’accordo che questa mattina abbiamo sottoscritto – hanno riferito i responsabili di Cgil, Cisl e Uil – consentirà alle imprese di tutti i settori, attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali e la riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro.

Nell’accordo è stato previsto il coinvolgimento dei lavoratori e delle loro rappresentanze a livello aziendale o territoriale per garantire una piena ed effettiva tutela della loro salute.

Per questo è importante che in tutti i luoghi di lavoro si chieda una piena effettività dell’intesa che è stata raggiunta”.

 

UK lascia correre Covid-19: ecco la strategia spiegata bene. Rupe Tarpea?

Boris Johnson, primo ministro britannico

Lotta al coronavirus. Una strategia del tutto differente rispetto a quella assunta dal premier Giuseppe Conte e dal Governo italiano.

“Voglio essere onesto con voi, onesto col popolo britannico: molte famiglie, molte altre famiglie perderanno prematuramente dei loro cari” a causa della pandemia da Covid-19.

E’ quanto ha dichiarato ieri il primo ministro Boris Johnson durante la conferenza stampa nella quale, affiancato da due consiglieri medico-scientifici del Governo britannico, gli accademici Chris Whitty e Patrick Vallance, si è limitato ad annunciare nuove misure intermedie per contrastare la diffusione dell’infezione.

Il CMO del Regno Unito (chief medical officer) professor Chris Whitty, che è anche un epidemiologo ed esperto di malattia virale, ha quindi descritto in un video, pubblicato anche su fb, la strategia del Governo britannico sul Covid-19.

Dopo avere visto il filmato, il neurobiologo torinese Giorgio Gilestro, professore associato all’Imperial College di Londra, ha pubblicato un’interessante analisi su fb.

Ecco la traduzione del testo che si trova sul social network. Qui l’originale in inglese.

“In breve:

1) Il CMO ritiene che il tasso di mortalità della malattia non sia superiore al 1 % e che il 1 % sia una stima molto elevata

2) il Governo britannico lavora su una linea in cui si aspetta che almeno il 20 % della popolazione venga infettata; lo scenario ragionevole peggiore è del 80 %, che è il massimo teorico. L’ipotesi di lavoro è da qualche parte nel mezzo.

3) Le azioni di contenimento sociale (cioè la fase “attenuare”) saranno rinviate il più possibile per non interferire con la vita delle persone e l’economia. Ora siamo tra la fase “contenere” e la fase “ritardo”.

4) Alcune azioni attenuanti (come la chiusura delle scuole) hanno, secondo il CMO, bassa efficacia e non possono essere affatto considerate. In generale, l’obiettivo è introdurre azioni sociali che incidono il più tardi possibile e rimuoverle il prima possibile.

5) La chiusura scolastica può accadere perché il governo vuole dimostrare che stanno facendo qualcosa ma il CMO crede che, a differenza dell’influenza, la chiusura scolastica sarebbe altamente poco importante e ovviamente dirompente.

6) Il CMO crede che i tassi di infezione della Cina possano risalire di nuovo, dopo che la Cina sbloccherà le misure (draconiane, ndr) adottate. (La mia sensazione è che questo punto sia fondamentale per comprendere la strategia). Ciò che il Regno Unito NON vuole è applicare misure attenuanti che hanno un impatto sulla società e sull’economia solo per poi scoprire che il virus tornerà non appena le loro misure saranno sbloccate. Invece, sembra essere interessato a lasciare che il virus passi attraverso il suo corso, anche se lentamente.

7) Ci vorranno almeno 18 mesi per vedere un vaccino. È necessario porre più interesse per il riutilizzo di farmaci antichi o attualmente approvati.

8) Una delle misure più efficienti dei modelli è quella di isolare gli anziani dal virus. Tuttavia, ciò significa anche isolare le stesse persone dalla società che hanno un costo in termini di salute mentale. Per ridurre quest’ultimo danno, l’OCM è entusiasta di ritardare quanto più a lungo possibile le misure di isolamento sociale.

10) Dovremmo considerare l’arruolamento degli studenti di Medicina negli ospedali per aumentare il numero di operatori sanitari.

11) PHE ha la capacità di effettuare 2-3000 test al giorno.

12) Il Governo lavorerà con i social media per assicurarsi che il popolo abbia solo informazioni ufficiali.

13) L’intera procedura non sarà simile a una gara dei 100 metri, ma piuttosto a una maratona ed è per questo che l’ultima tappa ‘attenuazioni’ dovrebbe iniziare il più tardi possibile.

Ora la mia analisi su questo.

1) C’è una differenza molto importante tra ciò che il Regno Unito ha intenzione di fare e quello che l’Italia o la Cina hanno deciso di fare. Il Regno Unito la tratterà come un’influenza e la lascerà passare in un’onda. Ciò che vogliono evitare, è introdurre azioni sociali molto severe solo per rivedere l’infezione non appena tali azioni saranno rilasciate.

L’OMS raccomanda di non adottare la procedura britannica e invita a prendere come esempi da seguire Cina e Corea del Sud. Mike Ryan, dell’OMS, oggi ha chiaramente consigliato di smettere di avvicinarsi a questo come l’influenza: l’influenza NON può essere controllata. Cina e La Corea del Sud hanno dimostrato che il COVID-19 può essere controllato. Ovviamente entrambe le parti stanno prendendo un rischio.

2) Molte pianificazione del Regno Unito si basa sulle informazioni che abbiamo ricevuto dalla Cina. C ‘ è la possibilità che queste informazioni non siano corrette perché la demografica è diversa.

3) L’approccio britannico sembra essere molto asciutto e pragmatico (possiamo speculare perché questo sia così ma sarebbe solo speculazione). Ciò potrebbe non necessariamente andare facilmente con il pubblico a meno che il loro rischio non ripaga. In breve dipenderà tutto da cosa accadrà a luoghi come Cina, Italia o Corea del Sud. Saranno in grado di contenere veramente l’infezione o tornerà ad aprile o maggio?

In generale, il Regno Unito ha accettato questa malattia dovrà diffondersi prima o poi attraverso la popolazione e mentre faranno del loro meglio per sgonfiare la curva, non cercheranno di contenere a livello locale come hanno cercato di fare altre nazioni”.

 

Dipendente Comune di Genova positivo a Covid-19: avviata sanificazione

Comune di Genova, bandiere a mezz'asta

Un dipendente del Comune di Genova ieri è risultato positivo al coronavirus.

“L’amministrazione comunale – hanno riferito i responsabili di Tursi – è intervenuta seguendo il protocollo previsto dalle norme sanitarie procedendo alla disinfezione approfondita e alla sanificazione di tutte le aree lavorative dove il dipendente ha operato.

Automaticamente sono anche scattate le operazioni di profilassi avvisando tutti coloro che sono venuti in contatto con la persona positiva al Covid-19.

Le strutture sanitarie non hanno raccomandato ulteriori tamponi”.

Il Comune ha quindi preso da subito le misure necessarie per tutelare la salute di tutti i dipendenti.

I passaggi di pulizia in tutti gli uffici e le postazioni sono triplicati. In tutto l’ente sono stati distribuiti 500 litri di igienizzante in aggiunta ai presidi igienico sanitari già disponibili negli uffici comunali.

Inoltre, sono state adottate tutte le misure di comportamento contenute all’interno del decreto: rispetto delle distanze; numero contingentato di persone nelle riunioni garantendo la partecipazione tramite call o video call; dimezzata la capienza degli ascensori; evitati assembramenti in zone comuni.

“Durante questo weekend – hanno aggiunto i responsabili del Comune di Genova – si procederà ad una ulteriore sanificazione di tutte le strutture e gli uffici comunali, incluse le aree di presenza del pubblico”.

 

Coronavirus: a Milano più 20 per cento di contagi, a Lodi ormai quasi zero

Coronavirus (foto di repertorio)

Il bollettino di ieri sull’emergenza coronavirus in Lombardia racconta di 9820 positivi (+11% in un giorno), 890 morti e 650 pazienti ricoverati in Terapia intensiva.

La mappa del contagio cambia però da provincia a provincia.

Nell’area di Lodi ieri ci sono stati solo dieci casi di positivi in più rispetto a giovedì, con un aumento di meno dell’uno per cento. Segno che le forti restrizioni nella zona focolaio aiutano a limitare la diffusione del virus.

Una percentuale simile a quella delle altre province diventate per prime zona rossa: Cremona (1.344 +3,1%) e Pavia (482, +2,9%).

A Bergamo (con 2.368 casi, + 232 rispetto a giovedì) la situazione resta invece critica, così come a Brescia (1784 contagiati, + 186 rispetto a giovedì).

Inoltre, la situazione appare preoccupante anche nella città metropolitana di Milano, dove ieri la crescita del numero dei casi positivi, rispetto a giovedì, è stata praticamente del 20% con 261 nuovi casi accertati e 1307 casi totali.

 

Coronavirus, flash mob si trasforma in festa e balli per strada: denunciati

Flash mob coronavirus

Se gran parte dell’Italia hanno sventolato il Tricolore e cantato insieme sui balconi l’Inno di Mameli, loro sono usciti di casa e si sono radunati per poi ballare tutti insieme per strada.

Hanno trasformato il “flash mob” sonoro contro la paura da coronavirus in una festa improvvisata, che ha attirato altri vicini. Alla fine sono dovuti intervenire i carabinieri.

È successo nel tardo pomeriggio di ieri a Calderara di Reno, in provincia di Bologna.

I militari hanno denunciato un uomo che, dopo essere uscito di casa e avere messo delle casse stereo all’esterno del palazzo per partecipare all’evento collettivo, ha continuato a farle suonare attirando i numerosi vicini che si sono radunati intorno alle casse per ballare.

La pattuglia intervenuta ha disperso le persone dell’assembramento e denunciato il proprietario dell’impianto per avere violato i provvedimenti delle autorità, diramati secondo il decreto Conte sull’emergenza coronavirus.

Infatti, sono da evitare assembramenti e raduni di persone. In ogni caso, occorre rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro.

 

 

Porti di Genova, Prà, Savona e Vado Ligure ‘pienamente operativi’. Solo stop crociere

“Pur nella situazione di emergenza Coronavirus, i porti di Genova, Pra’, Savona e Vado Ligure mantengono la loro piena operatività, in ottemperanza alle disposizioni governative per il contenimento dell’epidemia, che garantiscono la libera circolazione delle merci sul territorio nazionale”.

Lo hanno ribadito oggi i responsabili dell’Autorità di sistema portuale del Mar ligure Occidentale, che ieri durante la riunione del Comitato igiene e sicurezza ha definito le linee guida operative con le misure obbligatorie per assicurare la tutela dei lavoratori e il regolare svolgimento delle operazioni.

“In particolare – hanno aggiunto – è ferma a livello globale l’attività delle crociere, ma sono regolari i servizi ro-ro per garantire l’approvvigionamento delle isole, mentre i terminal container di Genova, Pra’ e Vado continuano a ricevere navi da ogni parte del mondo, pur nel quadro di riassetto dei servizi oceanici da parte delle maggiori compagnie e alleanze”.

 

Corea, prosegue calo contagi: ieri nuovo minimo (107). Decessi 72 (5 in più)

Coronavirus (foto di repertorio)

La Corea del Sud ieri ha registrato 107 nuovi casi d’infezione al coronavirus, aggiornando i nuovi minimi da oltre due settimane.

Lo ha riferito oggi l’agenzia Ansa.

Secondo il Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), il numero totale dei contagiati si è attestato a 8.086.

Il dato di ieri, che segue i 110 casi di giovedì, sottolinea i segnali positivi dall’adozione delle misure di contenimento dell’infezione, anche se a Seul permangono alcune criticità.

Infatti, i decessi si sono portati a quota 72, purtroppo cinque in più rispetto all’ultimo bollettino.

 

 

Cina, ieri solo 11 nuovi casi. Guarigione sale a 81%: ancora 12mila in trattamento medico

Coronavirus (foto di repertorio)

La Cina ieri ha registrato soltanto 11 nuovi casi di coronavirus e, purtroppo, altri 13 morti (tutti nell’Hubei, la provincia epicentro dell’epidemia).

Lo ha riferito oggi l’agenzia Ansa.

Secondo gli ultimi aggiornamenti della Commissione sanitaria nazionale cinese, ci sono stati anche 17 nuovi casi sospetti, 1.430 persone dimesse dagli ospedali e un calo di pazienti in condizioni critiche a 3.610 unità (meno 410).

Il totale delle infezioni si è attestato a 80.824, comprensivo di 12.094 pazienti ancora sotto trattamento medico, 65.541 guariti e 3.189 decessi. La percentuale di guarigione è salita all’81%.

 

Benveduti: prorogate scadenze bandi per imprese e botteghe entroterra ligure

Rixi, Benveduti, Toti (foto d'archivio)

La giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti (Lega), ieri ha deciso di prorogare di un mese i termini fissati per la presentazione delle domande di agevolazione a valere sui bandi dedicati alla digitalizzazione e al sostegno produttivo delle realtà imprenditoriali ubicate nei Comuni delle aree interne liguri.

“Vista la situazione contingente – ha spiegato Benveduti – di emergenza sanitaria che sta fortemente limitando gli spostamenti e comportando chiusure di attività economiche e studi professionali, che rendono oggi particolarmente difficoltoso alle imprese potenzialmente interessate di poter cogliere le opportunità rappresentate da questi due bandi, abbiamo deciso in prima battuta, di comune accordo con le associazioni di categoria, di spostare al 16 aprile la scadenza del bando da 3 milioni di euro in favore della digitalizzazione delle microimprese dell’entroterra”.

Si tratta di una misura, attuativa dell’azione 3.1.1 del Por Fesr, volta a sostenere l’acquisto di software, hardware e servizi specialistici che consentono il miglioramento dell’efficienza dell’impresa e dell’organizzazione del lavoro dei Comuni delle aree interne liguri.

Regione Liguria ha inoltre precisato che sono ammissibili le spese a iniziative avviate a partire dal 2 settembre 2019, purché non conclusi alla data di presentazione della domanda, e che l’investimento ammissibile agevolabile non può essere inferiore ai 2.500 euro.

“Contestualmente – ha aggiunto Benveduti – considerata la necessità di sostenere il tessuto commerciale dei comuni non costieri, abbiamo allungato al 18 aprile il termine ultimo per la presentazione delle domande al bando in favore del sostegno produttivo delle botteghe delle aree interne liguri, che ricordo avere una dotazione finanziaria pari a 270 mila euro”.

Entrambe le procedure informatiche sono disponibili sul sito di Filse.

 

Coordinatrice infermieri: serena e orgogliosa del personale al lavoro e in aiuto agli altri

Ospedale di Albenga (foto repertorio fb)

Se in Liguria c’è chi riduce il servizio ritenuto “essenziale” alla comunità, come accaduto nel caso dei supermercati H24 genovesi che hanno quasi dimezzato gli orari di apertura, c’è chi nell’emergenza coronavirus non si tira indietro e va avanti. Come e più di prima.

(Ricordiamo che, ovviamente, tutti i lavoratori a stretto contatto con il pubblico vanno tutelati con i dispositivi di protezione individuale, soprattutto si deve rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro, occorre lavarsi bene e spesso le mani e adottare quanto previsto dalle autorità sanitarie).

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E’ il caso degli operai e tecnici che lavorano senza sosta per noi in vari settori e anche sul Ponte di Genova, di alcuni professionisti e artigiani (meccanici, idraulici, elettricisti, etc.) che continuano a mettersi a disposizione di tutti e non stanno rifugiati in casa, dei piccoli imprenditori liguri che non mollano, ma soprattutto dei nostri eroi medici, infermieri, farmacisti e tutto il personale sanitario insieme a quello della Protezione civile e delle Forze dell’ordine.

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“Grazie. Sono pronta, serena e orgogliosa di tutto il mio personale. Grazie a voi, di tutto. Continueremo a lavorare come abbiamo fatto fino ad ora, rimanendo un gruppo professionale e compatto che con orgoglio va in aiuto agli altri colleghi”.

E’ il testo del messaggio inviato ieri dalla coordinatrice del punto di Primo intervento dell’ospedale di Albenga, che sarà dedicato interamente ai pazienti contagiati da Covid-19, all’assessora regionale alla Sanità Sonia Viale.