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Al Palazzo della Meridiana attività per la festa della mamma

Al Palazzo della Meridiana attività per la festa della mamma

Dal Palazzo della Meridiana di Genova laboratori per bambini. Buona Festa della Mamma. #laculturanonsiferma

Tenere compagnia ai bimbi con una nuova attività direttamente dalla mostra “Da Cambiaso a Magnasco. Sguardi Genovesi” curata da Anna Orlando.

Un bel laboratorio pensato per la festa della mamma .

Grazie a Gloria Sanna dell’Associazione Amici di Palazzo della Meridiana per la realizzazione e grazie a Regione Liguria e fondazione Compagnia di San Paolo che sostengono le nostre attività didattiche.

#didatticameridiana
#laculturanonsiferma

Genova non dimentica le 9 vittime del 7 maggio 2013, ma indagini e processi ancora fermi

Tragico crollo Torre piloti a Genova: nove morti (foto d'archivio)

“Sergio Basso,
Marco De Candussio,
Daniele Fratantonio,
Giuseppe Tusa,
Michele Robazza,
Maurizio Potenza,
Giovanni Iacoviello,
Davide Morella,
Francesco Cetrola.

Genova non dimentica le nove vite spezzate 7 anni fa dal crollo della Torre Piloti di Molo Giano. Anche stasera, come ogni anno, a Genova suoneranno all’unisono le sirene del porto. Perché niente può fermare il ricordo”.

E’ l’omaggio alle 9 vittime del tragico crollo pubblicato oggi su fb dal governatore ligure Giovanni Toti.

Intanto, sono stati temporaneamente interrotti i processi e le indagini sulla tragedia avvenuta quella maledetta sera del 7 maggio 2013 a Molo Giano.

Torre piloti, domani sirene in porto tornano a suonare per ricordare 9 vittime del crollo

Per il 12 marzo era stata fissata l’udienza in Cassazione per il filone principale, quello sul crollo, ma con il lockdown per il coronavirus è stata sospesa a data da destinarsi.

In appello era stato assolto il pilota del porto Antonio Anfossi (in primo grado era stato condannato a quattro anni) ed erano state confermate le assoluzioni per Giampaolo Olmetti, comandante d’armamento, e per il terzo ufficiale Cristina Vaccaro. I giudici avevano ridotto la condanna al comandante della Jolly Nero Roberto Paoloni (da 10 anni e 4 mesi a 9 anni e 11 mesi). In primo grado il primo ufficiale della nave cargo Lorenzo Repetto era stato condannato a 8 anni e 6 mesi (pena confermata) e a 7 anni il direttore di macchina Franco Giammoro (confermata).

La compagnia di navigazione Messina era stata condannata al pagamento di un milione e 500 mila euro perché ritenuta responsabile di illecito amministrativo relativo al comportamento del comandante. La pena era stata confermata.

Il secondo filone relativo alla costruzione della Torre piloti, proprio in quel punto, ritenuto pericoloso, che vede imputati costruttori e datori di lavoro delle vittime ,è ancora in primo grado e si sta cercando di capire dove svolgere le prossime udienze nel rispetto delle nuove norme sanitarie.

La procura aveva inizialmente chiesto l’archiviazione.

Era stata la tenacia della mamma di Giuseppe Tusa, una delle vittime, a fare approfondire le indagini e a portare a 12 indagati.

Il terzo filone, quello sulle presunte “certificazioni facili” rilasciate dal Rina, che vede indagate 35 persone tra dipendenti della società di certificazione navale e militari della capitaneria, è ancora in fase di indagini preliminari.

Adele Chiello: mamma coraggio che ha fatto andare avanti le indagini sul crollo

 

 

Ore 15, S. Martino: per la prima volta da inizio emergenza zero morti con coronavirus

Coronavirus, Policlinico S. Martino di Genova (foto di repertorio fb)

“Per la prima volta, dopo esattamente 60 giorni dall’inizio dell’epidemia, nelle ultime 24 ore all’ospedale San Martino di Genova, hub regionale nella gestione dell’emergenza, non sono stati registrati decessi di pazienti positivi al Covid-19”.

Lo ha annunciato intorno alle 15 di oggi il governatore ligure Giovanni Toti.

“Ora più che mai – ha aggiunto Toti – non dobbiamo pensare di aver vinto la battaglia ma siamo sulla strada giusta. Non abbassiamo la guardia e andiamo avanti ancora più determinati di prima: ripartire in sicurezza si può, non smettiamo di lavorare per questo”.

 

Droga dei vip, in 7 nei guai. Arrestato un boss albanese a Rapallo, due ricercati

Portofino (foto di repertorio fb)

Operazione “Doctor”. Stamane 50 carabinieri del Comando provinciale di Genova, coadiuvati dai colleghi del 15° Nucleo Elicotteri di Villanova d’Albenga, sono stati impegnati nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal  Tribunale di Genova, su richiesta della procura e della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo, a carico di 7 persone (sei uomini ed una donna) ritenute responsabili, a vario titolo, di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli arresti, tra Rapallo e Genova, scaturiscono da una complessa attività di indagine avviata alla fine del 2017 i cui esiti hanno permesso di comprovare l’attività di un gruppo di spacciatori di cocaina, attivo sul territorio dell’intero Levante ligure, particolarmente abile nell’individuare e rifornire clienti facoltosi nell’ambiente di vip e professionisti.

Le indagini hanno infatti preso il via da una perquisizione domiciliare disposta nei confronti di un medico chiavarese,  nel corso della quale erano stati sequestrati circa 35 grammi di cocaina destinata a suo uso personale.

I conseguenti accertamenti hanno consentito agli investigatori di individuare un cittadino albanese domiciliato a Rapallo, quale uno dei principali fornitori del medico, permettendo così di concentrare le indagini sull’attività dello straniero.

Le intercettazioni telefoniche e ambientali hanno fatto emergere il ruolo ricoperto dagli altri arrestati quali collaboratori dell’albanese, consentendo anche l’individuazione di numerosi acquirenti abituali del gruppo, riforniti periodicamente dagli indagati.

In alcuni casi, i clienti dimoranti a Portofino e Santa Margherita Ligure venivano “serviti” a domicilio mediante consegna diretta delle dosi di cocaina presso le loro abitazioni.

Nel corso dell’indagine, a riscontro dell’ipotesi investigativa, è stato arrestato a Zoagli un cittadino italiano che spacciava droga pur trovandosi in regime di arresti domiciliari: è stato trovato in possesso di circa 20 grammi di cocaina da cedere a uno dei suoi clienti abituali.

Un ulteriore indagato, cittadino albanese, arrestato per fatti analoghi nell’ambito di altro procedimento penale, è stato già espulso dal territorio nazionale a pena espiata.

Nel corso dell’indagine, sono stati ricostruiti 150 episodi di cessione di cocaina, per quantitativi di volta in volta variabili ma complessivamente significativi.

Due destinatari del provvedimento del Tribunale, al momento irreperibili, sono ricercati sul territorio nazionale.

 

 

 

 

Scontro tra moto e bici in località Santuario a Savona

Tragico incidente a Villanova d’Albenga, morto ciclista 75enne

Savona. Soccorritori mobilitati per un incidente stradale accaduto in prossimità di località Santuario a Savona. Si sono scontrate una moto e una bicicletta.

Due gli equipaggi della Croce Bianca di Savona impegnati con i sanitari con l’automedica arrivati da Pietra Ligure perchè i colleghi di Savona erano già impegnati in un intervento a Quiliano.

I conducenti della bicicletta e della moto sono stati poi trasportati in codice rosso all’ospedale.

Sul posto anche una pattuglia della polizia locale.

Regolarizzare 600mila migranti? Senatori liguri: siamo alla follia pura

Senatori liguri Ripamonti, Bruzzone e Pucciarelli (Lega)

“Secondo le previsioni della Commissione europea, il tasso di disoccupazione in Italia nel 2020 sfiorerà il 12% e il governo giallorosso, con la stampella dell’Inps, pensa alla sanatoria per gli immigrati. Siamo alla follia pura”.

Lo hanno dichiarato oggi i senatori liguri della Lega Francesco Bruzzone, Paolo Ripamonti e Stefania Pucciarelli.

“Abbiamo – hanno aggiunto i senatori leghisti – interi sistemi produttivi che annaspano, chiedono liquidità e strumenti per reclutare, in vista delle riaperture e della ripresa delle attività, anche nuova manodopera, ad esempio gli stagionali nel turismo, nell’agricoltura, a partire dalla prossima vendemmia.

Invece di imbarcare nuovi poveri e disperati, i cui arrivi sono aumentati in piena emergenza Covid-19, del 400% vengano reintrodotti i voucher, anche per lavoro familiare per esempio per colf, baby sitter e badanti.

L’Anpal faccia una ricognizione tra i percettori di reddito di cittadinanza e si dia un lavoro alle migliaia di disoccupati, presenti nel Paese, che avrebbero la possibilità di uscire dal limbo e contribuire alla ripartenza.

Inoltre, anche il reddito di emergenza, a cui la maggioranza sta pensando, potrà solo essere applicato ai residenti e aprirà in modo preoccupante alla possibilità di trasformare i braccianti in assistiti”.

 

Pd, M5s, Italia Viva e Linea condivisa: commissione d’inchiesta su gestione emergenza

Consiglio regionale della Liguria (foto di repertorio fb)

“Ai sensi dell’articolo 26, comma 3 dello Statuto della Regione Liguria e dell’articolo 28, comma 2 del Regolamento interno del consiglio regionale, bastano 13 consiglieri, e cioè il 40% dei componenti dell’Assemblea legislativa, affinché possa essere costituita, senza passare per il voto dell’aula, una commissione d’inchiesta. E poiché la domanda per una commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria conseguente al contagio da Covid-19 è stata presentata da tutta l’opposizione (13 consiglieri), su proposta del consigliere M5S Fabio Tosi, a breve questo strumento verrà messo in atto”.

Lo hanno annunciato oggi i consiglieri regionali di Pd, M5S, Italia Viva e Linea condivisa.

“Il nostro obiettivo – hanno aggiunto – è capire se le risposte offerta da Regione Liguria in questi mesi siano state all’altezza o se ci siano state delle zone d’ombra.

Vogliamo accertare la verità: un risultato che non dovrebbe interessare solo all’opposizione, ma che siamo sicuri stia a cuore a tutti, in modo da non ripetere, anche nella fase 2 o in futuro (anche se la speranza è che non ce ne sia più bisogno) errori e passi falsi commessi in questi primi mesi.

Sono tante le ragioni che ci hanno spinto a chiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta.

In Liguria il tasso di letalità è particolarmente elevato (14.64%) ed è secondo solo a quello della Lombardia.I contagi nelle ultime settimane continuano a crescere sopra la media nazionale (+9,05% contro una media nazionale del +6,2%).

Anche la mortalità è molto alta: delle 9.000 morti in Italia per Covid-19 dal 22 febbraio al 4 aprile, 400 sono avvenute in Liguria.

La nostra è la regione del nord che fa meno tamponi (24,4 ogni mille abitanti).

Gli operatori sanitari contagiati a fine marzo in Italia erano al 9% per cento, mentre in Liguria il 15% (percentuale salita a fine aprile al 21,7% secondo i dati di A.Li.Sa).

Sono numerose e in continuo aumento, inoltre, le segnalazioni di criticità rispetto alla gestione dell’emergenza negli ospedali e nelle RSA dove, a metà aprile, sono stati accertati 730 contagiati e 360 anziani sono deceduti, ma 800 casi sono sospetti.

La commissione d’inchiesta ci consentirà dunque di acquisire i dati e soprattutto i documenti che in questi mesi ci sono stati costantemente negati.

Le richieste di accesso agli atti, nonostante i tempi tecnici siano trascorsi da tempo, non hanno avuto alcun esito e le decine di interrogazioni che i consiglieri di minoranza hanno presentato in questi due mesi sul tema dell’emergenza sanitaria non hanno ricevuto risposta alcuna.

La commissione può essere, sotto questo profilo, un utile strumento per rendere pubblici tutti gli atti che sono stati compiuti durante l’emergenza Covid-19, da chi aveva il compito di fare la regia e di assicurare il Governo”.

 

Disastro economico per impianti natatori pubblici: intervengano le istituzioni

Da oltre un mese il movimento Insieme Si Vince, che riunisce per la prima volta tutti gestori di piscine pubbliche della Liguria e le società sportive che vi sviluppano le proprie attività, è al lavoro per trovare le soluzioni ai numerosi problemi che accompagnano la ripartenza degli impianti.

“Abbiamo evidenziato 11 punti fondamentali per dare una speranza di sopravvivenza a tutto il nostro mondo che, non dimentichiamolo, conta quasi 6 mila tra dipendenti e collaboratori sportivi, 250 mila tesserati e 400 mila frequentatori, oltre che generare un fatturato annuo di 30 milioni di euro nella sola Liguria”, spiega Andrea Biondi, portavoce di “Insieme Si Vince “.

“Abbiamo stimato perdite, solo nel 2020, tra i 12 e 15 milioni di euro: semplicemente un disastro economico. Corriamo davvero il rischio di non riaprire più gli impianti natatori pubblici”. E’ un vero e proprio grido di allarme quello lanciato da Andrea Biondi e condiviso da Alessandro Martini, socio fondatore di Insieme Si Vince e vicepresidente della Federnuoto in Liguria. “Come più volte evidenziato dal nostro presidente nazionale Paolo Barelli, che ogni giorno si adopera per avere risposte, non possiamo aprire gli impianti sportivi per i soli atleti. Le gestioni non possono permettersi una situazione che graverebbe ulteriormente sulla schiena dei gestori uccidendoli definitivamente”.

Insieme Si Vince ha destinando una prima lettera il 17 aprile al Governatore Toti e al Presidente ligure ANCI e Sindaco di Genova Bucci. Ha preso parte con i suoi rappresentanti all’incontro del 20 aprile, in video-conference, con l’Assessore allo Sport della Regione Liguria Ilaria Cavo, a seguito del quale sono state indirizzate per iscritto una serie di richieste a supporto del settore delle Piscine.

“Dalle istituzioni attendiamo di ricevere a breve risposte chiare”, chiarisce Andrea Biondi. “La situazione è drammatica e il fattore tempo ora è quanto mai determinante. Ricordiamo che le strutture gestite dalle nostre Società Sportive sono di proprietà pubblica: prima dell’auspicata apertura degli impianti e della conseguente ripresa dell’attività sportiva, è indispensabile quindi un incontro urgente con le pubbliche amministrazioni per rinegoziare i contratti che regolamentano il rapporto, ribadendo la fondamentale funzione sociale delle nostre attività”.

Insieme Si Vince ha operato in questa delicatissima fase per mettere tutti i gestori in condizione di rispondere in modo concreto e tempestivo alla grande sfida a cui saranno chiamati. “Attendiamo però – sottolinea Alessandro Martini – le linee guida e ricordiamoci che, se il Governo, le Amministrazioni regionale e comunali non daranno un grande contributo (non solo economico) ci dovremo dimenticare, oltre allo sport, anche tutte le attività sociali che solitamente le piscine offrono alla popolazione. Gli impianti natatori sono sempre stati monitorati periodicamente dalle Asl locali – evidenzia Martini – e per il futuro se i gestori riceveranno gli aiuti e certezze richieste si presenteranno alla riapertura con maggiori garanzie di sicurezza anti covid-19 rispetto a tutte le altre realtà. In caso contrario sarà la chiusura della maggior parte dei centri natatori regionali”.

Il settore delle piscine ha specificità che sono state dettagliate alle istituzioni. Per mettere in esercizio gli impianti, ad esempio, occorreranno almeno 15/20 giorni dalla comunicazione delle linee guida. “Non ricevendo risposte concrete – chiude, con preoccupazione, Andrea Biondi – ci vedremo costretti a considerare misure alternative, e drastiche, di ripiego”.

Fase 2, tra Sestri e Riva pescata aguglia imperiale da 20 chili e lunga 1.85 metri

Aguglia imperiale (foto di repertorio fb)

Fase 2, pesce in abbondanza nel Mar Ligure e prime uscite a pesca.

Mattina super fortunata per un pescatore amatoriale che a Lavagna, con il suo kayak, ha preso alla traina un’aguglia imperiale lunga 1,85 metri e del peso di 20 chili.

L’esemplare è stato pescato nei pressi di punta Manara, tra Sestri Levante e Riva Trigoso.

Le splendide giornate e il mare calmo hanno invogliato molti appassionati a uscire in mare.

Inoltre tra Genova e il Golfo del Tigullio si è vista navigare anche qualche imbarcazione a vela.

 

 

De Paoli: plasma iperimmune per trattamento pazienti Covid-19 anche in Liguria

Consigliere regionale Giovanni De Paoli (Lega)

“Regione Liguria entri a far parte del protocollo di sperimentazione e si attivi presso le sedi opportune per implementare le ricerche sulla terapia al plasma iperimmune per il trattamento dei pazienti affetti da Covid-19”.

Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale Giovanni De Paoli (Lega) che in tal senso ha presentato un ordine del giorno.

“Contro il virus cinese sono in corso – ha spiegato De Paoli – diversi studi e ricerche, anche a livello internazionale, non soltanto sui farmaci, ma anche su un vaccino efficace e sicuro per il quale potrebbero essere necessari ancora molti mesi.

Tuttavia, c’è anche il protocollo sperimentale che ha come capofila il policlinico San Matteo di Pavia e al quale ha aderito l’ospedale Carlo Poma di Mantova, che prevede l’uso del plasma iperimmune proveniente dal sangue di pazienti contagiati e guariti.

L’ospedale di Mantova ha appena chiuso la prima sperimentazione, partita lo scorso aprile su un gruppo di pazienti critici del reparto di Pneumologia e Unità di Terapia intensiva respiratoria diretta dal professore Giuseppe De Donno, con risultati incoraggianti.

Infatti, risulta che non si siano registrati decessi fra i pazienti trattati: alcuni sono migliorati fino alla completa guarigione, altri si sono stabilizzati.

Gli studi sul plasma iperimmune sono oggetto di forte interesse a livello mondiale per i suoi benefici e il protocollo sperimentale messo a punto dagli ospedali di Mantova e Pavia per il trattamento del Covid-19 viene replicato sia in Italia che all’estero.

Pertanto, non si capisce perché non debba essere adottato anche in Liguria per i nostri pazienti”.