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Oleoturismo: una nuova frontiera per la filiera olivicola della Liguria

Oleoturismo: una nuova frontiera per la filiera olivicola della Liguria
Il Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio

All’incontro ha partecipato anche il Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio

Il convegno sull’Oleoturismo si è tenuto venerdì 17 giugno nell’ambito di “Oliveti aperti in tutta la Liguria 18-19 giugno 2022” a Genova a Palazzo Doria Spinola.

Il convegno sull’oleoturismo ha inaugurato questa iniziativa che ha visto come protagonista la produzione DOP di olio extravergine di oliva ligure e le nuove frontiere del turismo enogastronomico.

Si è parlato di oleoturismo a Genova in questo incontro di venerdì 17 giugno 2022 che ha visto tra i protagonisti del dibattito: il Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, il Senatore della Repubblica Dario Stefano, il Vice Presidente e Assessore all’Agricoltura della Regione Liguria Alessandro Piana e il Direttore Generale del Ministero delle Politiche Agricole Oreste Gerini.

Oleoturismo: una nuova frontiera per la filiera olivicola della Liguria
Oleoturismo: una nuova frontiera per la filiera olivicola della Liguria

Insieme a queste figure istituzionali della vita politica del Paese si sono alternati nei loro interventi: il Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio Michele Sonnessa, il Presidente del Consorzio Tutela Olio DOP Riviera Ligure Carlo Siffredi e ancora: Sergio Carozzi della CCIAA, Luca De Michelis Presidente Confagricoltura Liguria, Gianluca Boeri Presidente Coldiretti Liguria e Stefano Roggerone Presidente CIA Liguria. Moderatore di questo incontro: Mauro Rosati Direttore Generale Fondazione Qualivita.

All’interno del dibattito si è parlato di svariati argomenti quali: la necessità di far incontrare produttori e consumatori, la formazione degli addetti ai lavori per comunicare in maniera efficace prodotto e territorio, la capacità di essere on line e la digitalizzazione delle piccole aziende produttrici, il bisogno di fare business e la sostenibilità del reddito da parte di tutti.

Agricoltura e turismo: due facce della stessa medaglia

In questa direzione l’oleoturismo può rappresentare una nuova frontiera decisamente interessante. L’olivocultura può e deve diventare un settore di punta per l’agricoltura ligure e deve rappresentare una straordinaria opportunità di business per i nostri giovani.

Nuove tecnologie e tradizione devono camminare insieme uniti per riscoprire il territorio dell’entroterra ligure come un territorio dalle grandi potenzialità.

Lo ha sostenuto il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri sottolineando l’importanza di collaborare tra le aziende produttrici; occorre fare rete e agire verso una multifunzionalità. L’oleoturismo si fonda su un principio fondamentale: “L’olio è cultura”. Occorre cambiare approccio e considerare l’agricoltura e il turismo due facce della stessa medaglia.

Oreste Gerini, direttore Generale del Ministero delle Politiche Agricole

Oleoturismo: da Sarzana ad Imperia un grande giardino terrazzato ad ulivi

Secondo il Presidente di Confagricoltura Luca De Michelis “Il turista deve portarsi a casa una bottiglia del nostro olio”; dobbiamo lavorare tutti insieme verso questa direzione creando “Il più grande giardino terrazzato ad ulivi del nostro territorio da Sarzana ad Imperia”.

Diventa necessario contrastare il pericoloso fenomeno dell’abbandono degli uliveti incolti attraverso la tutela del territorioe la preservazione di un ambiente che è unico e solo nostro. Inoltre occorre puntare sul ricambio generazionale perché l’età media dei produttori di olio Extra vergine di oliva DOP ligure non è delle più giovani.

Oreste Gerini ha illustrato l’immenso patrimonio genetico dei nostri ulivi italiani fatto di più di seicento varietà di “cultivar” che vanno sapute raccontare ad un turista curioso. Occorre puntare sulle emozioni, sulle esperienze che devono essere ben diverse dall’acquisto di olio extra vergine non italiano presso la grande distribuzione.

L’offerta dev’essere differenziata e personalizzata e deve narrare un mondo di valori antichi e profondi sempre più attuali. L’obiettivo da perseguire è la conoscenza di questo mondo del tutto nuovo.

Agricoltura: la consapevolezza di un fattore culturale

Il Senatore Dario Stefano ha posto l’accento sulla mancanza di consapevolezza del settore “Olio” a differenza di quello del “Vino”.

Le ragioni sono di carattere storico in quanto non si considera l’agricoltura come un fattore culturale; è un settore che è sempre stato considerato ai margini e questa visione ha pesato nel tempo sull’intero comparto agroalimentare nazionale.

Occorre allargare lo sguardo e abbracciare nell’ottica di un turismo nuovo e diverso non più solo le città d’arte, i borghi antichi, sole e mare. Finalmente abbiamo una normativa che ci aiuta ad andare in questa direzione che dovrà portare l’intero settore agroalimentare ad offrire emozioni a chi le ricerca e la domanda è davvero tanta.

Un uliveto ligure

Oleoturismo: la normativa

Occorre qualificare l’offerta turistica italiana in maniera omogenea coinvolgendo le nostre piccole realtà produttive dalla forte identità locale e unendole attraverso un’unica norma legislativa di profilo nazionale che è appena entrata in vigore nel nostro Paese. Questo nuovo decreto attuativo pone le basi di quella che dovrà essere una significativa offerta enogastronomica legata all’olio extra vergine di oliva DOP.

Il tutto a partire da un’accurata formazione degli operatori del settore che attualmente si presenta come carente perché il turista enogastronomico è esigente ed attento; è disposto a spendere di più ma esige qualità.

L’Italia attraverso la normativa dell’oleoturismo  (DECRETO 26 gennaio 2022 – Linee guida e indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attivita’ oleoturistica. (22A01009) (GU Serie Generale n. 37 del 14-02-2022) vuole fornire gli strumenti idonei per offrire al turista enogastronomico un’offerta di qualità, fondata sulle emozioni e sulle sensazioni, che vuole farsi “esperienza” unica ed irripetibile grazie a tradizione, innovazione e formazione.

E’ indubbio che l’agroalimentare sia in forte sviluppo accompagnato da un sempre maggiore orgoglio identitario di chi con passione desidera raccontare la propria produzione di olio extra vergine di oliva DOP.

Offerta del prodotto unita all’offerta di un’esperienza indimenticabile da vivere sul territorio ligure. L’enogastronomia deve farsi accoglienza turistica sviluppando così nuove opportunità di business per le piccole aziende locali.

Gianluca Boeri

Un turismo di comunità fatto da “eroi”

Interessante anche l’intervento di Michele Sonnessa Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio; ci ha ricordato che le Città dell’Olio in Italia sono 410 di cui 36 si trovano in Liguria.

Territorio e origini sono gli spunti su cui ragionare insieme per portare il turismo enogastronomico ad essere un asset fondamentale per il nostro Paese. Il Presidente ha parlato degli olivicoltori liguri come di veri e propri “eroi” perché il nostro territorio è aspro e scosceso, estremamente difficile da lavorare. Il patrimonio ambientale locale costituisce una biodiversità da preservare e tutelare, un inestimabile valore che va difeso per il bene comune.

Riscoprire le nostre aree rurali interne, promuovere uno sviluppo sostenibile, creare un “Turismo di comunità” e una filiera di accoglienza che tutto il mondo ci invidi; questi sono gli obiettivi da perseguire. Oggi ci sono enormi possibilità di sviluppo nel settore agroalimentare italiano e in particolare il turismo dell’olio è molto ricercato in questo momento; occorre saper creare valore in un settore che ha una crescita esponenziale.

La tutela dell’ambiente olivicolo

Occorre contrastare il fenomeno dell’abbandono degli uliveti che sull’intero territorio nazionale tocca cifre da capogiro arrivando fino al 30% e oltre; solo in Liguria il 60% dei terreni ad uliveto è in stato di forte degrado e diventa impellente un radicale cambio di rotta, una vera e propria svolta che veda innanzitutto un pieno e rigoroso recupero del territorio dove pubblico e privato si incontrino per aiutarsi a vicenda nella tutela di un ambiente così fragile come quello ligure e al contempo così prezioso.

E’ una vera e propria rivoluzione culturale che deve abbracciare tutti, dai bambini agli adulti, dai produttori ai consumatori, dal pubblico al privato.

Alessandro Piana ha sottolineato come sia fondamentale il racconto di prodotto e territorio. L’accento si sposta sul Marketing e sulla Comunicazione, sulla capacità di rendere il turista il vero protagonista dell’esperienza enogastronomica.

Anche lui parla di “agricoltura eroica” quando si rifà alla realtà locale della regione Liguria, un territorio morfologicamente complesso e fragile che va assolutamente preservato e aiutato.

Oleoturismo: una nuova frontiera per la filiera olivicola della Liguria
Oleoturismo: una nuova frontiera per la filiera olivicola della Liguria

La cultura dell’olio extra vergine di oliva

L’ultimo intervento alla tavola rotonda che ha visto l’oleoturismo protagonista a Genova venerdì 17 giugno per la prima volta è stato quello del Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio che non ha mancato di evidenziare da subito le infinite possibilità di questo mercato. Lo ha definito un momento ottimale per fare impresa in questo settore.

Ha parlato di enorme confusione che regna sovrana nel mondo della grande distribuzione dove il consumatore spesso non sa riconoscere la qualità del prodotto “Olio extra vergine di oliva” che acquista negli scaffali.

Come si fa a riconoscere un olio extra vergine di oliva italiano al 100%? Da qualche anno ormai ci si batte per l’identità di prodotto in Italia e questo perché il consumatore diventa sempre più attento ed esigente. Vuole conoscere e sapere cosa acquista e cosa porta sulla sua tavola.

“Bisogna fare cultura dell’olio” ha sottolineato Gian Marco Centinaio perché il turista italiano e straniero ama il cibo italiano. L’agroalimentare italiano deve diventare l’ambasciatore del nostro territorio e si deve lavorare tutti unti in quella che dev’essere una visione di insieme.

Uno specifico prodotto agroalimentare come il nostro olio deve sapere promuovere il territorio in cui viene prodotto. In questo senso il turismo deve aiutare l’agricoltura ad essere un fattore di sviluppo primario per il nostro Paese.

Il Convegno si è chiuso con un invito forte e chiaro: ciascuno di noi ha il compito di farsi promotore di questa attività diventando così noi stessi “Ambasciatori del Made in Italy”.

Oleoturismo: Ambasciatori del Made in Italy

E si incomincia da loro, dai produttori di Olio DOP Riviera Ligure appartenenti al “Consorzio per la tutela dell’olio extra vergine di oliva D.O.P. Riviera Ligure” presenti in sala e veri protagonisti dell’iniziativa.

Quegli stessi produttori che hanno aperto le porte delle loro aziende il 18 e il 19 giugno in occasione dell’evento: “Oliveti aperti in tutta la Liguria”. Alla scoperta della vocazione olivicola del territorio ligure, un viaggio alternativo ai consueti itinerari delle nostre due Riviere per raccontare la natura “eroica”. Incontaminata di una Liguria “altra”, fatta di sapori antichi ed autentici, di tradizione enogastronomica che risale a tempi lontani.

Un piccolo mondo antico quello dell’olio. Quel mondo rurale fatto di “creuze” e muretti a secco, ulivi secolari a picco sul mare dove olivicoltori e frantoiani ci hanno condotto alla scoperta del mondo dell’Olio extra vergine di oliva DOP Riviera Ligure con i suoi profumi e sapori inconfondibili.

Da Imperia a La Spezia passeggiate e degustazioni per tutti e l’iniziativa è stata un vero successo. Sabrina Malatesta