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Malattia X, a che gioco stiamo giocando?

Malattia X, a che gioco stiamo giocando?
Un accesso al pronto soccorso (foto di repertorio)

La bozza del nuovo Piano di prevenzione pandemica per il periodo 2024-2028

In merito alla “Malattia X” il ministero della Salute ha presentato una bozza del “Piano Strategico Operativo per la Preparazione e Risposta a una Pandemia da Patogeni a Trasmissione Respiratoria a Maggiore Potenziale Pandemico“. Questo piano segna una significativa espansione, coprendo ora tutti i patogeni respiratori.

La bozza, anticipata da Quotidiano Sanità, è attualmente in esame presso la Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano. Se l’esito sarà positivo, il piano sarà successivamente inviato alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione.

Ecco la bozza da scaricare o visionare QUI

Il nuovo Piano di prevenzione pandemica per il periodo 2024-2028 ha rivelato strategie chiave per affrontare future emergenze sanitarie.

Il documento, lungo oltre 200 pagine, affronta vari aspetti della gestione di una possibile pandemia.

Viene, però, spontaneo chiedersi, se non si conosce ancora la possibile ed eventuale malattia che è stata denominata “X”, ma sulla quale viene detto che sarà 10 volte più nociva della Covid 19, come facciamo ad applicare un ipotetico piano e i relativi vaccini?

In merito a tale quesito l’epidemiologa Maria Van Kerkhove sull’ex Twitter scrive: “La malattia X non è un concetto nuovo. Non è una questione di se, ma di quando. Il Covid-19 era la malattia X e la malattia X è là fuori. La preparazione alla pandemia è un processo costante”.

I punti salienti della bozza del documento

Strumenti di prevenzione non farmacologici

Il piano si concentra su strumenti non farmacologici di prevenzione del contagio, come isolamento, uso di mascherine, chiusura di attività lavorative non essenziali, distanziamento fisico e vaccinazioni.

Queste misure mirano a ridurre la trasmissione, morbilità e mortalità legate a pandemie.

Obiettivi strategici del Piano

Il documento propone cinque obiettivi chiave:

  1. Riduzione degli Effetti Pandemici: Minimizzare gli impatti sulla salute pubblica, limitando la trasmissione, morbilità e mortalità.
  2. Coordinamento Efficiente: Consentire azioni tempestive e coordinate a livello nazionale e locale nelle emergenze.
  3. Preservare i Servizi: Ridurre l’impatto sul sistema sanitario e sociale, garantendo la continuità dei servizi essenziali.
  4. Protezione del Personale Sanitario: Salvaguardare la salute degli operatori sanitari coinvolti nella gestione delle emergenze.
  5. Coinvolgimento Comunitario: Informare, coinvolgere e responsabilizzare la comunità nella risposta a pandemie.

Pianificazione multifase e fasi operative

Il piano adotta una pianificazione multifase con cinque fasi operative:

  • Prevenzione e Preparazione (Interpandemica)
  • Allerta
  • Risposta: Contenimento
  • Risposta: Controllo (Soppressione, Mitigazione)
  • Recupero

Ulteriori fasi sono previste in base alla localizzazione del patogeno, come la fase di “Allerta” per rilevamenti oltre i confini nazionali e la fase di “Risposta: Contenimento” per rilevamenti nel territorio nazionale.

Misure di controllo delle infezioni: mascherine e lockdown

Tra gli interventi principali figurano test diagnostici, chiusura di attività non essenziali e scuole, distanziamento fisico, igiene delle mani, isolamento, limitazione degli assembramenti, utilizzo delle mascherine, controllo degli spostamenti della popolazione, permanenza domiciliare, pulizia di superfici e oggetti, quarantena e lockdown.

Vaccinazioni e farmaci specifici

La bozza prevede la valutazione della disponibilità e capacità di approvvigionamento di vaccini durante la fase di preparazione. A livello nazionale, l’Aifa e a livello europeo, l’Ema, dispongono di procedure accelerate per farmaci e vaccini in situazioni di pandemia. Si prevede inoltre il mantenimento di riserve di farmaci antivirali per l’influenza e una costante sorveglianza della loro efficacia, sicurezza e qualità.

Ruolo dei vaccini

Il piano enfatizza l’importanza dei vaccini, affermando che avere a disposizione vaccini specifici per il patogeno responsabile di una pandemia è cruciale per controllarne e mitigarne l’impatto.

Questa strategia mira a determinare la gravità della malattia e ridurre la trasmissione.

Resta aggiornato sulle nuove prospettive del governo nel gestire futuri scenari pandemici, dove le lezioni apprese dal passato guidano decisioni innovative e un approccio oculato. La tua sicurezza è la nostra priorità.

Formazione degli operatori sanitari e degli studenti

La pandemia da COVID-19 ha fatto emergere in modo chiaro il ruolo strategico della formazione in sanità pubblica di tutto il personale che si occupa di salute a vario titolo. La pandemia ha accelerato anche l’utilizzo massivo delle tecnologie nel settore della salute e della formazione professionale.

Per questi motivi è fondamentale che gli operatori sanitari e gli studenti in ambito della salute siano formati e aggiornati non solo in ambito digitale, ma anche nei concetti di preparedness e readiness.

Già il Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu) 2021-2023 prevedeva di “Mettere appunto dei crediti formativi universitari (CFU) dedicati alla preparedness in sanità pubblica nei corsi di laurea e di specializzazione di area medica e sanitaria”.

Ora, anche nella bozza del nuovo Piano il tema della formazione è centrale e si tiene in considerazione di inserire nei corsi pre- e post-lauream di ambito sanitario, lezioni teoriche (seminari interattivi) e attività pratiche/simulazioni. Risultano essere essenziali le competenze sulla lettura e interpretazione critica dei dati scientifici, per diffusione pratiche e comportamenti evidence-based.

Formazione sanitaria nell’era digitale: nuovi standard per operatori e studenti

La pandemia da COVID-19 ha sottolineato l’importanza cruciale della formazione nel campo della sanità pubblica per tutto il personale coinvolto in varie capacità. Inoltre, ha accelerato l’ampio utilizzo delle tecnologie nel settore della salute e della formazione professionale. Questi sviluppi pongono l’accento sulla necessità fondamentale di formare e aggiornare gli operatori sanitari e gli studenti nel digitale, oltre a fornire una solida base nei concetti di “preparedness” e “readiness”.

Il Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu) 2021-2023 aveva già anticipato questa esigenza, proponendo l’introduzione di crediti formativi universitari (CFU) dedicati alla preparedness in sanità pubblica nei corsi di laurea e di specializzazione di area medica e sanitaria.

Nella bozza del nuovo Piano, l’attenzione alla formazione è ancora più centrale, con l’inclusione di elementi chiave nei corsi sia pre- che post-laurea nel settore sanitario.

Le lezioni teoriche, sotto forma di seminari interattivi, e le attività pratiche/simulazioni saranno parte integrante di questi percorsi formativi.

Si evidenzia l’importanza delle competenze nella lettura e interpretazione critica dei dati scientifici, promuovendo pratiche diffuse e comportamenti basati su evidenze scientifiche.

Questi nuovi standard formativi mirano a preparare gli operatori sanitari e gli studenti ad affrontare sfide future, integrando la formazione digitale con competenze pratiche e critiche necessarie per interpretare il contesto scientifico in continua evoluzione. L.B.