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L’ economia italiana rallenta, Pil al 3,1 e balzo dell’inflazione al 5,8%

Economia italiana rallenta, Pil al 3.1 e balzo dell’inflazione al 5,8%. Ministro dell’Economia Daniele Franco.

L’economia italiana rallenta. Prodotto interno lordo al 3.1 e balzo dell’inflazione al 5,8%. 

In questi ultimi mesi ci sono verificate una contrazione del Pil e la salita dell’inflazione. Nel Documento di economia e finanza che il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il 6 aprile, il governo è stato costretto a rivedere le stime contenute nella Nadef* del settembre 2021. Questo per l’incertezza determinata dalla guerra in Ucraina che va avanti, avrebbe spiegato il ministro dell’Economia Daniele Franco. «L’effetto dei diversi fattori legati alla guerra in Ucraina sul Pil.   ̶   Si legge nella bozza del Def  ̶    è stato quantificato in ulteriori 0,2 punti percentuali di minor crescita nel 2022».

L’esecutivo, per ora, avrà un margine di manovra di circa 9 miliardi di euro. La crescita del Pil programmatico fissata al 3,1% (dal precedente 4,7%); deficit confermato al 5,6%, debito al 146,8% (-4 punti sul 2021) e inflazione al 5,8% (nella Nadef* la stima era all’1,6%); sono i calcoli che si leggono nella bozza del Documento di economia e finanza.

Fatte queste premesse chiediamo a Riccardo Grossi, consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede, le sue analisi e indicazioni: 

Qual’ è il clima sui mercati finanziari?  Quali sono le preoccupazioni maggiori degli investitori? Perché l’inflazione tormenta gli industriali? 

«Il secondo trimestre dell’anno si è aperto confermando i principali fattori di rischio che hanno influenzato i mercati nelle ultime settimane: gli investitori sono preoccupati da un restringimento troppo rapido e aggressivo delle condizioni finanziarie da parte della Fed che, combinato con un’inflazione guidata dal rialzo dei prezzi delle materie prime, potrebbe portare ad un pesante rallentamento dell’economia».

C’è nell’aria la proposta di alzare il costo del denaro? 

«Nei giorni scorsi sono state pubblicate le minute dell’ultima riunione del FOMC** (avvenuta il 15 e 16 marzo) che hanno evidenziato come diversi membri del Comitato di politica monetaria fossero dell’idea di alzare il costo del denaro di 50bps, invece dei 25bps poi votati in virtù dell’incertezza legata dal conflitto ucraino.
Opinione abbastanza diffusa tra i partecipanti del FOMC, pertanto, sembra essere che uno o più rialzi da 50bps potrebbero essere appropriati nei prossimi meeting, forse già agli inizi di maggio. In aggiunta a questo, la Fed sembra pronta a intraprendere la strada della riduzione del bilancio, oggi ammontante a 8.900 bn di usd, ad una velocità che, a regime, dovrebbe essere pari a 95 bn ogni mese, 60 bn di Treasuries e 35 bn in MBSs». Spiega Riccardo Grossi

Quali sono le scelte della commissione EU sulla guerra tra Russia e Ucraina? 

«Sul fronte del conflitto la presidente della commissione UE von der Leyen ha ribadito il suo sostegno all’Ucraina, mentre l’assemblea generale dell’ONU ha approvato la sospensione della Russia dal Consiglio per i diritti umani e ha espresso seria preoccupazione per la crisi umanitaria in corso sui territori colpiti dagli scontri». Conclude Riccardo Grossi, consulente finanziario. ABov
(*Federal Open Market Committee è il comitato monetario della Federal Reserve. Si occupa di decisioni di politica monetaria a breve e lungo termine.)
(** DEF (NADEF) rappresenta lo strumento attraverso il quale il Governo aggiorna le previsioni economiche e di finanza pubblica del DEF in relazione alla maggiore stabilità e affidabilità delle informazioni disponibili sull’andamento del quadro macroeconomico.