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Il subacqueo Valdo Albieri dedica nuovi progetti al Promontorio di Portofino

Valdo Albieri
Valdo Albieri

Santa Margherita Ligure – Valdo Albieri, meccanico di Santa Margherita Ligure ormai in pensione, ha una storia davvero originale: da sempre appassionato di mare, e non potrebbe essere altrimenti dato il suo vissuto, ha all’attivo miglia e miglia effettuate in apnea, da subacqueo esperto, in particolare nell’Area Marina Protetta di Portofino. Valdo può dire con orgoglio di conoscere l’area come le sue tasche: negli anni ha documentato con passione e certosino impegno ogni singola caletta, ogni singolo anfratto, con l’intento di lasciare un’eredità importante alle nuove generazioni, affinché questo immenso patrimonio di conoscenze non venga perduto.
Fra i suoi maestri Folco Quilici e Franco Ciaccia, coi quali si è immerso più volte ed ha condiviso la sua passione. Nelle sue immersioni in apnea ha raccolto immagini splendide e inedite, che ha editato in un video consegnato in dono agli amministratori dell’area e per il quale ha ricevuto encomio e riconoscimenti. Le sue riprese sono state effettuate interamente in apnea, senza alcuna barca in appoggio, a una profondità non superiore ai 20 metri, naturalmente nel pieno rispetto della fauna marina. Ma Valdo non si è fermato qui.

Video di questo tipo ovviamente ne esistono già molti, ma la sua intuizione innovativa è stata di associare l’immagine satellitare di ogni singolo anfratto alle immagini del fondale corrispondente. Sovrapponendo graficamente anche il nome originale delle singole calette, antico e sconosciuto ai più, ha reso la sua opera unica nel suo genere.

Da questo lavoro è nata l’idea di realizzare anche un manifesto dei toponimi costieri del Promontorio di Portofino, impresa brillantemente riuscita grazie anche al prezioso aiuto di Giorgio Massa, dell’ AMP, che ne ha curato il progetto grafico, e alla collaborazione di Oreste Botto per la ricerca dei toponimi: tra punte, scogli, baie e cale sono stati individuati e censiti ben 288 toponimi.
La particolarità di questo lavoro risiede nel fatto che i toponimi raccolti su questa carta non si trovano nei documenti ufficiali ma sono stati tramandati oralmente nel tempo, giunti inalterati o con lievi modifiche sino a noi. La loro conoscenza, in passato, era fondamentale per i pescatori e per coloro che avevano necessità di indicazioni precise. Oggi sono curiosità, ma il fatto di trascriverli e di realizzare una carta rappresenta un’eredità per le generazioni future, affinché non se ne perda la memoria.

Ma Valdo va avanti, deciso e determinato, e vuole fare ancora di più: ha deciso infatti di realizzare un libro illustrato interamente dedicato al Promontorio di Portofino e ai suoi fondali. Ed ha appena realizzato in autonomia una nuova serie di immagini video, con utilizzo di drone, dedicato all’Ente Parco di Portofino, disponibili su richiesta.