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Il coraggio di andare oltre, un docufilm sulla Moto Guzzi

La locandina del docu-film

Ne parliamo con uno degli ideatori

E’ stato presentato il 15 marzo 2021, giorno esatto in cui lo storico marchio motociclistico festeggiava l’importante traguardo a tre cifre.

Cento anni di storia a due ruote e di storia nazionale, con pagine indelebili di sport e grandi imprese, un lungo racconto che è stato celebrato da un docufilm che vuole illustrare la vita delle persone che hanno collaborato alla nascita della famosa casa a due ruote.

Un prodotto realizzato dalla casa di produzione Alboran e con il patrocinio del Comune di Milano, nato da un’idea di Massimo Zavaglia e Bruno Nava. Il documentario è stato critto da Laura Motta, vede la regia di Maurizio Pavone, fotografia di Valerio Lamberti e come produttore esecutivo abbiamo infine Marida Galliani. Abbiamo incontrato il primo ideatore della pellicola, Massimo Zavaglia che ci ha illustrato l’ambizioso progetto che ha visto la luce in una data importante.

E’ un medico, un medico di famiglia che i pazienti chiamano familiarmente “Dottor Guzzi”, perché la sua grande passione contamina benevolmente anche l’ambito lavorativo. “Sono impegnato da sempre accanto alle persone ed alla loro salute, un bene molto importante”, spiega il dott. Zavaglia, “per me il contatto con l’altro è sempre stato fondamentale e non solo nella mia professione. Persone e territorio sono due aspetti molto significativi, a cui tengo molto”.

Ed è proprio da questa idea di persone e di relazioni che è nato lo spunto per il film sulla Moto Guzzi. L’opera non racconta gli aspetti tecnici delle due ruote o l’evoluzione dei propulsori, ma narra la storia di tre grandi amici, che hanno condiviso momenti davvero drammatici come la prima guerra mondiale e che si sono promessi di dare spazio ai loro sogni a fine conflitto. Giorgio Parodi, pilota aeronautico, Carlo Guzzi motorista esperto e capace, assieme a Giovanni Ravelli pensano di realizzare un mezzo a due ruote innovativo e competitivo che sappia sfidare i marchi nazionali ed esteri senza alcun timore.

Ecco allora che in quella fatidica data, quel 15 marzo del 1921 nasce la Società Anonima Moto Guzzi, con a capo la famiglia Parodi e come responsabile tecnico Carlo Guzzi con le sue geniali intuizioni. Quel giorno, purtroppo l’amico Ravelli non sarà presente in quanto deceduto in un incidente aereo qualche anno prima e, in suo ricordo i due amici rimasti scelgono l’aquila ad ali spiegate simbolo di libertà in aria e sulla strada.

“Questo film non è un’opera storica oppure un documentario sulle motociclette”, prosegue l’ideatore, “ma è la storia di uomini che comunicano il loro percorso. Quel percorso fatto di sogni, di voglia di non arrendersi al banale ma di andare oltre appunto nella ricerca di qualcosa di superiore ed importante. Un obiettivo a cui tendere. E Parodi e Guzzi ci riescono in pieno. Con loro e dopo di loro abbiamo un enorme numero di persone che ha contribuito a questo successo”.

Un messaggio forte quello che trasmette il film, un segnale importante da parte degli uomini e delle donne che hanno reso grande la Moto Guzzi in questo lungo secolo. Dai nipoti dei fondatori ai figli degli ex dipendenti dell’azienda, dai giornalisti del mondo delle due ruote agli storici della marca, a coloro che hanno portato il nome Guzzi sui gradini più alti del podio, fino ai puristi dell’aquila di Mandello: tutti insieme artefici e partecipi di quel sogno che è sintesi di passione, attrazione per la velocità, genio meccanico e lungimiranza, divenuto accessibile a tutti, una realtà condivisa per le strade del mondo.

Non solo un film per appassionati delle due ruote ma davvero per tutti coloro che vogliano scoprire una parte di storia d’Italia e una sorprendente serie di incredibili storie di vita. Oltre a tutto questo, il documentario ha un ulteriore scopo benefico: realizzato senza scopi commerciali o pubblicitari, i protagonisti hanno messo a disposizione il loro tempo e le loro competenze a titolo gratuito.

Tutti gli eventuali proventi derivanti dalla proiezione  e  distribuzione del film saranno devoluti in beneficenza all’Associazione “Le Vele” Onlus di Pioltello (MI), organizzazione che si occupa di minori in difficoltà. Attendiamo allora la distribuzione del film sulle varie piattaforme multimediali con la speranza di poterlo però gustare seduti in poltrona nella platea buia davanti al grande schermo. Roberto Polleri