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Crollo ponte, procuratore capo Cozzi: individuare le possibili cause

Si continua a scavare sul letto del Polcevera e non solo tra le macerie del ponte Morandi crollato due giorni fa a Genova, ma per ora non sono stati né individuati né recuperati altri corpi. Al momento sono 38 i morti accertati, ma ci potrebbero essere 10-20 persone disperse; mentre i feriti sono 15 di cui 9 in codice rosso.

A dirlo oggi in Procura il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi oggi facendo il punto sulle indagini per il crollo del ponte Morandi.

“Di fronte a una tragedia del genere non voglio sentir parlare di limiti di spesa o di norma”. Ha detto con fermezza Cozzi che coordina le indagini. Per il crollo sono stati ipotizzati i reati di omicidio colposo plurimo, disastro colposo conseguente a crollo di costruzione e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti.

Tra le ipotesi di reato allo studio della procura di Genova c’è anche quello di omicidio colposo stradale “ma è prematuro parlarne perché significherebbe inquadrare in un certo modo le possibili cause e ipotecare un qualcosa che ancora si deve conoscere”.

I reati ipotizzati sono attentato colposo alla sicurezza dei trasporti e disastro colposo conseguente al crollo di costruzione con omicidio colposo plurimo. “Al momento le ipotesi di reato sono tutte a carico di ignoti perché bisogna individuare prima le possibili cause“, ha sottolineato il procuratore capo.

Nel mentre la Procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per “omicidi colposi” in relazione al crollo del ponte Morandi a Genova, in cui sono rimasti uccisi 4 ragazzi francesi.

La procura di Parigi ha annunciato l’apertura di un’inchiesta per “lesioni involontarie” e “omicidi colposi”.

Le indagini sono affidate alla Direzione della Gendarmerie Nazionale.

 

Il Procuratore Capo Francesco Cozzi