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Commissione d’inchiesta Covid: prime forniture Dpi da Roma per la Liguria solo ad aprile

Vice capogruppo regionale Paolo Ardenti (Lega)

“La disponibilità di dispositivi di protezione individuale in Liguria ha avuto il suo primo momento critico lo scorso inizio di marzo. Tuttavia, nonostante il caos al Governo, si è provveduto in modo tempestivo all’acquisizione di 4 milioni di mascherine chirurgiche e di 750mila mascherine ffp2”.

Lo ha dichiarato oggi il vice capogruppo regionale Paolo Ardenti (Lega) a seguito della seconda seduta della commissione regionale d’inchiesta sull’emergenza coronavirus.

“In commissione – ha spiegato Ardenti – è inoltre emerso che a febbraio il Governo ha accentrato la distribuzione dei Dpi e che le prime forniture da Roma per la Liguria sono arrivate soltanto ad aprile (a fine marzo sono arrivate unicamente le inidonee mascherine swiffer ossia quelle di ‘Bunny’ come definite dal governatore campano Vincenzo De Luca).

La Protezione civile nazionale ha concentrato su di sé tutti gli approvvigionamenti dei Dpi tra il 17 e il 21 febbraio, bloccando, anche in Liguria, la possibilità di forniture alle Asl sul territorio che, peraltro, non hanno mai ricevuto da Roma una programmazione sugli approvvigionamenti.

Il 13 marzo il San Martino di Genova è diventato magazzino regionale, ma i kit per i test sierologici sono stati forniti alla Liguria soltanto a fine marzo.

La situazione dei Dpi in Liguria ha cominciato a normalizzarsi a metà aprile ed è grazie alla Protezione civile regionale che si è potuto affrontare e superare i momenti più difficili.

La gestione della distribuzione dei Dpi in area sanitaria è quindi passata al commissario Domenico Arcuri il 18 marzo, anche per la mancanza di soluzioni da parte dei vertici della Protezione civile nazionale.

In tal senso, oggi in commissione è stato precisato che si poteva richiedere ad Arcuri la fornitura di Dpi e materiale sanitario, ma non lo si poteva acquisire.

Nel frattempo, la giunta regionale ligure ha attivato le squadre Gsat sul territorio con provvedimento del 6 marzo, preceduta da Asl 2 che dal punto di vista operativo ha anticipato l’iniziativa il 29 febbraio anche a causa del focolaio di Alassio”.