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Carlo Felice, ecco l’atteso concerto di Natale

Carlo Felice, presentata la stagione 2023-2024
Il Teatro Carlo Felice

Domenica 12 dicembre alle ore 20 il Teatro Carlo Felice offre alla città il concerto di Natale, che vedrà il direttore Enrico Onofri sul podio dell’Orchestra del Teatro e la partecipazione del giovane soprano Claudia Muschio, solista dell’edizione 2021 dell’Accademia di alto perfezionamento per cantanti lirici della stessa Fondazione.

Il programma musicale  accosta Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) ad uno dei più importanti compositori milanesi di tutti i tempi, Giovanni Battista Sammartini (1700-1775). Il concerto è offerto al pubblico che potrà accedervi previo ritiro dei propri biglietti (due a persona) direttamente alla biglietteria del Teatro Carlo Felice.

Il programma della serata si ispira al filone  Mozart l’italiano, felicemente inaugurato dal Teatro Carlo Felice quest’anno, e indaga dimensioni inedite del rapporto tra il genio di Salisburgo e l’opera degli autori suoi predecessori e contemporanei  italiani  come Giovanni Battista Sammartini, che hanno influenzato il suo stile e quello di un’epoca.

Il programma del concerto comprende due sinfonie giovanili di Mozart, la Sinfonia in sol maggiore KV74, del 1770 e la Sinfonia in re maggiore KV248b, Haffner, del 1776 accostate alla Sinfonia in la maggiore J-C 62 di Giovanni Battista Sammartini, del 1750 , oltre all’Ouverture dalla prima opera seria di Mozart, Mitridate Re di Ponto KV 87, a sua volta composta nel 1770 e il mottetto per soprano e orchestra Exultate, jubilate KV165, del 1773.

Giovanni Battista Sammartini era di gran lunga il più importante compositore milanese della sua epoca e attivo nella sua città, dove diede un notevole impulso alla modernizzazione della scena concertistica.  Articolate all’interno di forme di piccole o medie dimensioni, ma allo stesso tempo melodicamente complete, le sinfonie di Sammartini possono  sembrarci semplici, ma senza di esse e al loro eloquio improntato all’immediatezza e alla ricerca dell’equilibrio forse non avremmo conosciuto gli esiti ben più ampi di Mozart o Haydn.

L’occasione della composizione dell’opera Mitridate Re di Ponto  è l’incontro storico tra il giovane prodigio e Giovanni Battista Sammartini, all’epoca settantenne, a Milano, dove Mozart ricevette la commissione dell’opera dal  Regio Ducal Teatro di Milano, in seguito ai contatti che il compositore, accompagnato dal padre, ebbe nel febbraio 1770 con una serie di influenti personaggi, tra cui il conte Firmian e Giovanni Battista Sammartini stesso. Il quattordicenne salisburghese iniziò la partitura a Bologna il 29 settembre 1770, per l’allestimento dell’inaugurazione della stagione di carnevale, il 26 dicembre dello stesso anno: un caloroso successo, sancito da venti repliche.

Il luminoso e virtuosistico mottetto «Exultate, jubilate» KV 165 fu a sua volta composto da  Mozart a Milano nel gennaio 1773, per il castrato Venanzio Rauzzini (1746-1810), cantante fra i più apprezzati dell’epoca, che lo inserì stabilmente nel suo repertorio . La sua prima esecuzione ebbe luogo nella Chiesa di S. Antonio Abate, allora sede dei Teatini, il 17 gennaio 1773. Composizione vocale di carattere devozionale, ma dallo stile  melodrammatico, il mottetto presenta una struttura con due arie inframmezzate da un recitativo e seguite dall’Alleluja conclusivo. Dedicato alla festività di S. Antonio Abate stessa, l’«Exultate, jubilate» –  un  invito al canto e alla gioia –  è entrato nella tradizione esecutiva come un «mottetto per ogni tempo».

Il concerto è realizzato grazie al supporto di Intesa Sanpaolo,  nuova partnership  del Teatro, che sosterrà l’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale per cantanti lirici della Fondazione Teatro Carlo Felice che, nel 2022, giungerà alla sua seconda edizione.

L’accordo è animato dalla comune determinazione a sostenere lo sviluppo delle professioni e delle nuove generazioni di artisti del Teatro d’Opera italiani nel mondo e si inserisce nell’ambito dell’impegno di Intesa Sanpaolo per i giovani e la diffusione della cultura. ELISA PRATO