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Cane da guardia? Semmai Cane a sei zampe: membro Cda Fatto Quotidiano alla presidenza di Eni

Eni - Fatto Quotidiano (foto repertorio fb)

Altro che cane da guardia della democrazia. Lucia Calvosa, membro del Cda del Fatto Quotidiano e nell’orbita del M5S, arriva alla presidenza di Eni.

E’ l’indicazione ufficiale comunicata ieri sera dal ministero dell’Economia, che ha inoltre confermato come amministratore delegato Claudio De Scalzi.

Con riferimento all’assemblea degli azionisti di Eni, convocata per mercoledì 13 maggio, il Ministero, titolare del 4,34% del capitale e per il tramite di Cassa Depositi e Prestiti (partecipata all’82,77% dal Mef) di un ulteriore 25,76%, ha depositato la seguente lista per la nomina del nuovo Cda dell’azienda: Lucia Calvosa; Claudio Descalzi; Ada Lucia De Cesaris; Nathalie Tocci; Emanuele Piccinno; Filippo Giansante.

Lucia Calvosa, 59 anni, nipote di un magistrato inquirente e docente all’Università di Pisa, siede nel consiglio d’amministrazione del giornale “Il Fatto Quotidiano” insieme ai compagni del direttore Marco Travaglio.

L’editore è la Società Editoriale Il Fatto (SEIF). Tra gli azionisti del Fatto Quotidiano ci sono i giornalisti Antonio Padellaro, Marco Travaglio, Peter Gomez, Marco Lillo e l’ex magistrato Bruno Tinti.

Il fondatore Antonio Padellaro aveva dichiarato: “Facciamo un giornale che abbia una proprietà e non un padrone. Che non debba mai chiedere il permesso a nessuno”.

Il direttore del Riformista Piero Sansonetti (come tanti altri giornalisti) oggi si è quindi scagliato contro i colleghi e in particolare Travaglio: “Hanno messo le mani sull’Eni”.

Sono seguite vibranti polemiche in Tv e sui social network.

“Si tratta – ha commentato tra le altre cose Sansonetti – di una novità assoluta sia nella storia dei conflitti d’interesse che in quella delle lottizzazioni. Anche se non pare sia stata violata la legge, la violazione dei princìpi appare evidente. Travaglio in confronto a Berlusconi è molto più bravo. Dare la scalata a Eni è una cosa complessa. In ogni caso, più che cane da guardia della democrazia il Fatto ora sembra un Cane a sei zampe”.