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Calcio, Don Bosco giovanile tutto in salute

Don Bosco

Era ora, diciamolo, che la Juniores del Don Bosco Spezia perdesse una partita in questo girone cosiddetto di Secondo Livello che va dominando in lungo e in largo dall’apertura della stagione calcistica. Il 2-0 al passivo di Caperana è stato quasi di liberazione per i medesimi salesiani che forse rischiavano, psicologicamente, di ritrovarsi schiavi della loro stessa imbattibilità.

Ciò non toglie appunto che la “leadership” oratoriana è sempre lì, forte, anzi fortissima di 9 punti nove di distacco sulla seconda in classifica.

Ma la salute rossonera in quella che è la categoria spartiacque (anche se formalmente e amministrativamente rientra già nel settore dilettantistico) fra calcio adulto e giovanile è solo l’apice di un benessere di cui il Don Bosco gode lungo tutto il proprio “vivaio”, andando dal primo posto seppur in coabitazione degli Allievi Regionali nel Girone B di quest’ultima categoria, a quello solitario eccome dei Giovanissimi Provinciali che per un pelo hanno mancato la qualificazione a loro volta al campionato regionale.

Sotto la guida tecnica del capo del settore giovanile David Papadhopulli, strettamente coadiuvato dal fido “vice” Mario Bucchi, gli Allievi cocapolista sono forti in prima linea del “supercannoniere” Sebastiano Grisolia Baracco; recentemente convocato in rappresentativa ligure.

Più diluita magari l’importanza in campo fra i Giovanissimi allenati dal veterano Andrea Vaccarezza, assistito da un’altra vecchia conoscenza quale Massimo Andreoni, i quali abbondano di selezionati a livello provinciale. Qualche punto li separa dalla seconda in classifica, ma che rabbia intanto per quel passaggio alla dimensione regionale della categoria, in avvio d’annata: chissà allora che proprio l’anelito di rivalsa non sia la garanzia della vittoria del titolo provinciale.

Sono partiti niente male gli stessi Esordienti del D. Bosco, nei vari campionati della loro categoria, nella sua nuova tappa avviata con la ripresa dopo la pausa d’inizio inverno. Ma vedremo. Non si può parlare di tutto e di più in un colpo solo.