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Brigate rosse, 8 giugno 1976: omicidio Coco a Genova. Il ricordo di Mattarella

Genova non dimentica Francesco Coco e i carabinieri della scorta, assassinati dai brigatisti rossi

Il magistrato Francesco Coco con “il suo coraggioso operato di alta professionalita’, svolto mettendo a rischio la propria vita, rappresenta uno stimolo permanente per la riaffermazione del valore della legalita’ nelle istituzioni e nella societa’ e per la crescita della coscienza civile”.

Lo ha dichiarato stamane il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con un messaggio inviato alla cerimonia di commemorazione per il 47esimo anniversario dell’attentato terroristico avvenuto in salita Santa Brigid a Genova da parte delle Brigate Rosse a colpi di pistola e di mitraglietta Skorpion.

“L’8 giugno del 1976, Francesco Coco veniva assassinato, insieme ai carabinieri della sua scorta, il Brigadiere Giovanni Saponara e l’Appuntato Antioco Deiana, in un feroce attentato a Genova.

Procuratore Generale presso la Corte di appello di Genova, dopo un percorso professionale svolto per la maggior parte presso gli uffici requirenti, Francesco Coco ha condotto delicate indagini su sequestri di persona e sul fenomeno del banditismo con attenzione alle peculiarita’ delle diverse organizzazioni criminali operanti in Italia.

Magistrato autorevole e apprezzato studioso, ha interpretato in modo esemplare la funzione giurisdizionale definita dalla Carta costituzionale.

Nel quarantasettesimo anniversario della sua scomparsa, desidero rinnovare i sentimenti di partecipazione e vicinanza della Repubblica ai suoi familiari, ai colleghi e agli amici che lo hanno conosciuto e stimato e che in questi lunghi anni ne hanno costantemente tenuto viva la memoria”.