“Doppia morale delle donne di sinistra. A parole sono femministe e schierate a difesa dei diritti, nei fatti usano a dir poco vergognose affermazioni contro il sindaco f.f. Pietro Piciocchi e la sua famiglia”.
Lo ha dichiarato oggi l’assessore comunale di Genova Paola Bordilli (Lega).
“Fra le tante pubblicate sui social network – ha spiegato Bordilli – quelle della candidata dem Silvia Brocato, lo dico da donna, appaiono come minimo imbarazzanti. La compagna del Pd e di Silvia Salis, che peraltro è stata anche assessore municipale alle Pari opportunità nel Ponente cittadino, ha condiviso un ‘post’ con un articolo sulla grande famiglia di Piciocchi dove ‘Coniglio riproduttore’ è l’espressione più elegante, commentandolo a sua volta con la frase ‘Una lotta all’ultimo spermatozoo!’.
Non è tutto. In un altro ‘post’, un simpatizzante di sinistra ha affermato che ‘Piciocchi ha proposto il bonus mamme perché sua figlia ora è mamma’. E la candidata del Pd lo ha commentato così: ‘Dici che è previsto anche per i bambini un po’ colorati?’. A seguire, contro Piciocchi, un florilegio di commenti che, in maniera becera, investono anche la famiglia e la figlia neomamma.
Tra questi, pure quelli della candidata della lista Salis, Sara Tassara, che anziché prendere le distanze dalla collega, partecipa alla discussione senza nulla obiettare e, anzi, rincara la dose.
Ora basta alle tante frottole del Pd, che tenta di far credere agli elettori che sia il centrodestra a fare attacchi personali.
Un loro consigliere regionale ci ha definiti ‘misogini’. Il segretario cittadino del Pd ha raccontato che la campagna elettorale di Piciocchi è fatta di aggressioni personali e mistificazioni.
Soprattutto Silvia Salis, proprio l’altra sera, accompagnata dall’ex senatrice Monica Cirinnà che ha definito ‘Dio, patria e famiglia: una vita di merda’, ha detto in piazza che ci dobbiamo ‘vergognare’ e non siamo ‘degni’ di rappresentare la nostra Città.
Perché deridere una famiglia numerosa? Perché fare commenti su una figlia e su un bambino? Chi si deve davvero vergognare? Noi non urliamo al sessismo, ma Silvia Salis, campionessa del vittimismo e delle brutte figure, in questi casi non ha nulla da dire? Se realmente vuole una Genova più inclusiva, come racconta, forse sarebbe stato meglio escludere certi individui dalle proprie liste”.
“Coniglio riproduttore. Lotta all’ultimo spermatozoo – ha ribadito la deputata genovese e candidata a vicesindaca Ilaria Cavo (Noi moderati) – se un nostro candidato avesse usato una definizione solo vagamente simile nei confronti di Silvia Salis saremmo stati massacrati. E giustamente.
Ma se un nostro candidato lo avesse fatto, lo avremmo costretto a rimuovere il commento e a chiedere immediatamente scusa. In alternativa, gli avremmo chiesto un passo indietro, una rinuncia alla candidatura.
Invece le vergognose espressioni non solo continuano a offendere il candidato sindaco del centrodestra Pietro Piciocchi dalle pagine social di esponenti della sinistra che vorrebbero governare Genova, ma anzi generano altri commenti compiaciuti e offensivi, persino nei confronti dei disabili.
Per Silvia Salis vale il detto: dimmi con chi vai, ti dirò chi sei. Lei tace sui suoi compagni di viaggio. Anzi no, preferisce fare ancora del vittimismo e urlare in piazza al sessismo del centrodestra. Ci mostri un solo post di un nostro candidato paragonabile per violenza verbale a quelli degli esponenti che la sostengono e siamo pronti a intervenire”.
“Non tutte le donne – ha sottolineato l’assessore Alessandra Bianchi (FdI) – sono madri di famiglia, ma tutte le donne dovrebbero avere una sensibilità e il rispetto per il valore della famiglia.
Forse il consigliere regionale Pd Andrea Orlando quando ha parlato di misoginia del centrodestra, si riferiva a una parte delle donne della sinistra. Le stesse che hanno dimostrato di non tollerare punti di vista differenti dai propri.
Silvia Salis, prenda le distanze. O sarà complice”.