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Asl 1, maschere da sub Cressi adattate per somministrare ossigeno a pazienti Covid-19

Coronavirus, maschera Cressi sub adattata per somministrare ossigeno (foto d'archivio)

“Creare un ausilio per la somministrazione di ossigeno ad alti flussi partendo da maschere subacquee da snorkeling. E’ l’idea nata alcune settimane fa e diventata realtà all’ospedale di Sanremo grazie ad un lavoro di squadra che ha coinvolto la direzione dell’ASL1, il direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione ASL1 Giorgio Ardizzone, l’architetto di Sanremo Marco Cilli insieme al suo team e altri collaboratori”.

Lo hanno riferito oggi i responsabili dell’Asl 1 Imperiese.

“Le maschere di alta qualità tipo Duke – hanno spiegato – donate dalla ditta genovese Cressi Sub, sono infatti state riadattate per la somministrazione di ossigeno per i pazienti ricoverati.

Un progetto ligure che è già stato richiesto da altre realtà ospedaliere alla ricerca delle maschere tradizionalmente utilizzate per la terapia ventilatoria diventate, con l’emergenza coronavirus, difficilmente reperibili.

L’idea sanremese, è stata condivisa con una squadra che si è messa al lavoro per lo sviluppo di una valvola altamente performante per la connessione della maschera con gli impianti ospedalieri.

A partecipare al progetto, con Ardizzone e Cilli, è stato anche il progettista della ditta Cressi, Carlos Godoy, che ha messo a punto un prototipo realizzato con una stampante 3D.

Un’idea resa possibile grazie alla collaborazione anche del titolare della Cressi Sub Antonio Cressi, l’amministratore delegato Stefano Odero, il ‘maker’ Roberto Maffezzoni per la stampa modelli 3D, Luca Tomatis del negozio Al Milanes in Mar e Nicola Fauzzi.

L’iniziativa e il progetto sono stati sviluppati senza scopo di lucro. La maschera e la valvola sono state brevettate.

Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato alla fattibilità del progetto la cooperazione tra più soggetti ha portato alla creazione di un ausilio di supporto di standard elevati per la somministrazione di ossigeno ad alti flussi. Si tratta di un importante risultato in questa fase di emergenza che, evidenzia ancora una volta, la competenza e la preparazione tecnica dei professionisti che si adoperano a favore dei nostri malati”.