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Art, anche l’amicizia è un’arte?

Una scena dello spettacolo Art

Fino a domenica 25 ottobre resta al Teatro della Tosse l’interessante commedia ART, diretta da Emanuele Conte e interpretata da Graziano Sirressi, Enrico Pittaluga e Luca Mammoli, tre attori del collettivo Generazione Disagio, ormai parte integrante della Compagnia della Tosse.

Lo spettacolo, che ha aperto la programmazione autunnale della Tosse, ha debuttato in prima nazionale ad AstiTeatro lo scorso 3 settembre: è un testo di Yasmina Reza, una delle maggiori drammaturghe in lingua francese, autrice, tra gli altri, de “Il dio del massacro” da cui Roman Polanski trasse il film “Carnage”.

Una scena dello spettacolo Art

Tre uomini di collaudata amicizia discutono sul valore artistico di un quadro che appare completamente bianco, acquistato dal più abbiente di loro, dipinto da un artista moderno molto noto, discutendo  anche sull’altissimo prezzo d’acquisto.

Basta un nome famoso apposto sotto una tela per far diventare Arte, per farci accettare come Arte qualsiasi cosa, anche opere che, a colpo d’occhio, possono non distinguersi da una parete imbiancata, da disegni infantili, da apparenti casuali macchie di colore  capitate per caso su una superficie?

Il dibattito sfocia presso in una verifica del loro rapporto di amicizia: un rapporto reale, anche nella stima, anche nella sincerità di opinioni, o solo un supporto alla paura della solitudine?

Una scena dello spettacolo Art

I tre amici hanno temperamenti assai diversi. Serge,il collezionista, è un professionista di spicco che pensa  di elevarsi socialmente installando in casa un’opera d’arte di prestigiosa firma; Marc è un cinico comunque avvezzo a comunicare e sostenere le sue verità a tutti i costi; Ivan un debole di carattere che per compiacere tutti, parenti, conoscenti, fidanzata, si lascia plasmare senza avere la forza e il coraggio di esprimere un’opinione propria.

Ma tutti e tre hanno un unico bisogno neppure troppo nascosto:l’esigenza di essere comunque accettati, la paura, prettamente umana, della solitudine e dell’isolamento. E Serge arriva addirittura a consegnare un pennarello a Marc ( sia pur lavabile…) affinchè ravvivi, umanizzi il quadro….!

Dialoghi serrati, incalzanti, scena essenziale che privilegia l’incisività del testo e che sottolinea l’interpretazione eccellente.

Alla fine sarà proprio colui che appare il più cinico, il più realista, il più disincantato, a rivelarsi il più allineato, mostrando di accettare la convinzione che qualsiasi cosa provenga da un artista famoso sia indiscutibilmente  Arte.  E a salvare comunque l’Amicizia.

Elisa Prato