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Amministratore di condominio infedele: beffate 200 famiglie, spariti 140mila euro

La GdF trova in un supermercato di Albenga venti lavoratori irregolari
Guardia di Finanza (foto di repertorio)

Gli investigatori della GdF del Comando Provinciale di Savona ieri hanno denunciato in stato di libertà un amministratore di condominio, che lavora nel comprensorio di Albenga, per avere sottratto ingenti somme di denaro, affidategli da numerosi condomini e finite a soddisfare, secondo i finanzieri, mere spese di natura personale.

Conclusa l’attività di polizia giudiziaria, le Fiamme Gialle hanno sviluppato una specifica attività ispettiva per la segnalazione al Fisco di circa mezzo milione di euro nella disponibilità del professionista che non è riuscito a giustificarne l’origine ai finanzieri.

Si tratta di M.S. a cui è stato contestato il reato di appropriazione indebita.

Solo negli ultimi 12 mesi, risultano accertate distrazioni di somme di denaro per circa 140.000 euro, già stilati sui bilanci condominiali per la gestione e manutenzione degli immobili, ma serviti per sostenere “i costi della gestione dello studio professionale (pagamento dei canoni di locazione) e spese del tutto voluttuarie”.

Circa 40 i condomini amministrati tra Albenga e Ceriale, che oggi si ritrovano con i bilanci in rosso.

Le prime avvisaglie sono emerse poco più di 1 anno fa quando, senza alcun motivo apparente, lo studio professionale aveva deciso di cessare la propria attività.

Da quel momento, l’amministratore di condominio aveva ridotto molto le sue frequentazioni sul territorio.

Accertati da subito alcuni “buchi” nei bilanci, gli investigatori della GdF hanno quindi avviato una complessa attività di ricostruzione dei flussi finanziari che ha consentito di far emergere uno scenario ben più grave.

Oltre 200 le famiglie rimaste coinvolte , che immaginavano di aver bonificato il relativo “pro-quota spese” per l’ottimale gestione del proprio immobile e che ora si ritrovano a dover reperire altre somme per far fronte alle spese già deliberate ed approvate.

A nulla è valso, poi, il tentativo del professionista di “tappare” i vari ammanchi presenti in ciascun bilancio attraverso una catena di bonifici da altri conti correnti, personali o afferenti alla gestione di immobili diversi.