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Al San Martino trapiantato un fegato conservando la circolazione del sangue

Al San Martino trapiantato un fegato conservando la circolazione del sangue
Al San Martino trapiantato un fegato conservando la circolazione del sangue

Al San Martino trapiantato un fegato conservando la circolazione del sangue, un intervento unico realizzato con una tecnica innovativa

Al San Martino trapiantato un fegato conservando la circolazione del sangue,  eseguito con successo il primo trapianto di fegato senza interrompere la circolazione sanguigna dell’organo.

Un intervento unico nel suo genere perché ha coinvolto una tecnica innovativa che ha permesso al fegato di rimanere costantemente irrorato dal sangue e alla stessa temperatura durante il passaggio dal donatore al ricevente.

“Un successo del direttore del centro trapianti, il dottor Enzo Andorno, e della sua equipe. Siamo proprio contenti di esserci battuti negli anni scorsi per la riapertura del centro trapianti d’organo del San Martino”.

Lo dichiarano il Capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale e Vice presidente della Commissione II Salute Gianni Pastorino e il Capogruppo del Movimento Cinque Stelle Fabio Tosi.

“Sottolineiamo che ai tempi l’allora Direttore Generale del San Martino Giovanni Ucci era contrario a questa prospettiva – continuano Pastorino e Tosi – Si erano anche inventati una fantomatica storia di un cervello di ritorno a livello universitario per impedire che la struttura di Genova fosse diretta dal dottor Andorno.

Oggi il Presidente Toti si complimenta e celebra questo importante risultato. Evidentemente siamo riusciti a fargli cambiare idea. Il centro ha aperto nel 2021 dopo due anni e mezzo di discussione, a tratti anche pesante, in Commissione Salute. Oggi non possiamo che essere soddisfatti di aver partecipato attivamente a questa discussione e di aver avuto un ruolo determinante in quella scelta.

Non ci convince però che nella sanità ligure da una parte si fanno i complimenti ‘alle nostre eccellenze ospedaliere’ e dall’altra si attribuiscono sostanziose somme per le convenzioni con il privato. Per avere risultati importanti nella sanità pubblica come quelli ottenuti dal dottor Andorno è necessario investire risorse in apparecchiature e tecnologia che permettono di salvare vite.

Ricordiamo bene quanto sia stato difficile e quanto abbiamo lottato non solo per la riapertura del centro ma anche per far acquistare una macchina per la perfusione e forse sarebbe necessario ce ne fosse un’altra per aumentare la qualità di questo centro.

Nel frattempo Toti e Gratarola continuano a non perseguire le nostre eccellenze, vedi la chirurgia bariatrica, ma strizzano l’occhio ai privati limitandosi ai complimenti alle eccellenze della sanità pubblica.

Insomma un’ipocrisia di fondo che bisognerebbe prima o poi risolvere perché di eccellenze nel nostro territorio ne esistono, basta attribuire risorse di personale e di apparecchiature tecnologiche perché solo così le nostre strutture ospedaliere possono ritornare ai vertici nazionali e essere punto di riferimento per i pazienti e le pazienti liguri e per altre regioni vicine.

Questo alimenterebbe un processo positivo di mobilità verso la nostra regione che oggi, purtroppo, non c’è se non in rarissimi casi”.