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Toti: lockdown cura severa, Governo avrebbe dovuto applicare modello Genova per la Sanità

Governatore ligure Giovanni Toti (foto d'archvio)

“Un nuovo lockdown sarebbe una cura molto severa su un paziente molto provato, non vorrei che si arrivasse al famoso detto: l’operazione è perfettamente riuscita ma il paziente è morto”.

Lo ha dichiarato oggi il governatore ligure Giovanni Toti, intervistato in diretta a “Coffee Break” su La7.

“Non si e’ fatto nulla – ha aggiunto Toti – che assomigliasse al ‘modello Genova’ per la sanita’ del Paese. Gli ospedali questa volta non sono in crisi perche’ mancano respiratori, ma perche’ mancano regole per poter assumere personale.

Non e’ possibile che il mondo medico non si renda conto dell’emergenza che c’e’ e che ne’ le Regioni, ne’ il Governo Conte abbiano leggi che consentano di usare al meglio tutte le nostre risorse.

Paghiamo una programmazione sbagliata nel corso degli ultimi vent’anni anni che oggi ci rende con pochi infermieri, rianimatori, anestesisti infermieri.

Eppure, ancora oggi, siamo li’ coi concorsi, non possiamo usare i medici specializzati nei nostri ospedali, non possiamo usare gli infermieri all’ultimo anno perche’ non ancora iscritti all’ordine.

Qualcuno si rende conto che la situazione e’ complessa compresi i sindacati e che c’e’ bisogno di regole straordinarie in questo momento?”.

“Il decreto che ha nominato le Regioni enti attuatori del commissario straordinario di Governo anti Covid, citato da Ricciardi per criticare i ritardi delle Regioni, è arrivato la prima settimana di ottobre e poi si dice che le Regioni sono in ritardo” ha poi sottolineato Toti commentando la presa di posizione del consulente del ministero della Salute nella gestione dell’emergenza coronavirus Walter Ricciardi.