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Stefano Alice e i crimini dei colletti bianchi: Devastanti per società ed economia

Stefano Alice e i crimini dei colletti bianchi: Devastanti per società ed economia
La commemorazione della tragedia del Morandi

“Crimini dei colletti bianchi”. L’argomento è al centro di dibattiti, commenti, riflessioni ed ora, con il maxi processo per il Morandi in pieno svolgimento, suscita particolare interesse: reati e crimini dei cosiddetti “colletti bianchi”.

Argomento decisamente troppo importante per non dargli una base scientifica ed affidarlo ad un esperto come Stefano Alice, medico criminologo, perito del Tribunale, esperto di reati e crimini con master e grande esperienza professionale all’attivo; un mondo che conosce a perfezione e con il quale ha a che fare quotidianamente per la sua professione. 

Dottor Alice, sembra che i crimini dei colletti bianchi non generino la stessa attenzione dei crimini comuni; quale è il motivo?

Spesso non ricevono la stessa attenzione dei crimini comuni perché sono più difficili da rilevare e comprendere. Inoltre, i media tendono a concentrarsi su storie più sensazionali e drammatiche, come omicidi e rapine, piuttosto che su crimini finanziari e amministrativi.

Abuso di fiducia e potere che ruolo svolgono in questi crimini?

L’abuso di fiducia e potere è un elemento chiave nei crimini dei colletti bianchi. Questi individui utilizzano la loro posizione di potere e la fiducia riposta in loro per commettere i crimini, spesso senza essere scoperti o puniti.

La gente si chiede come reagiscano gli imputati di alto livello, abituati ad un comando quasi assoluto, quando vengono chiamati a rispondere delle loro azioni non in linea con la legge o presunte tali?

Subiscono uno shock profondo quando vengono chiamati a rispondere delle loro azioni. Questo shock può essere dovuto alla perdita di identità, alla scoperta di essere stati scoperti e alla prospettiva di perdere la loro libertà e il loro status sociale. Reazione psicologica che li porta persino ad una difesa aggressiva. Ma è proprio questo il momento in cui la giustizia deve essere più vigile e imparziale, per garantire che la legge sia uguale per tutti.

E la giustizia riesce in tutto ciò?

La risposta in questo caso non è semplice, ma certamente passa attraverso una maggiore trasparenza e una più efficace regolamentazione dei settori pubblici e privati. Come diceva il grande giudice Louis Brandeis, “la luce del sole è il miglior disinfettante”. È tempo di portare la luce del sole sui crimini dei colletti bianchi e di garantire che la giustizia sia uguale per tutti, indipendentemente dal livello sociale o professionale.

L’impatto dei crimini dei colletti bianchi sulla società e sull’economia sono più forti e negativi di altri nella vita sociale? E si possono prevenire?

Possono avere un impatto devastante sulla società e sull’economia. Possono causare perdite finanziarie significative, danneggiare la fiducia nelle istituzioni e compromettere la stabilità economica. Circa la prevenzione, questa richiede una maggiore trasparenza e una più efficace regolamentazione dei settori pubblici e privati. È importante anche aumentare la consapevolezza e la formazione sulle pratiche etiche e sulla gestione del rischio.

A questo punto non si può fare a meno di chiedere quale è la relazione tra giustizia e crimini dei colletti bianchi?

La giustizia deve essere vigile e imparziale nel perseguire i crimini dei colletti bianchi. È importante garantire che la legge sia uguale per tutti, indipendentemente dal livello sociale o professionale.

Ed a proposito del tema che stiamo trattando, in questo momento è impossibile non pensare ad uno dei processi più epici della storia moderna; quello per il crollo del Morandi dove imputati sono in grandissima o quasi totale parte appunti i cosiddetti colletti bianchi. E’ in pieno svolgimento, i pm sono alla richiesta delle pene. Quali riflessioni possiamo fare su un caso che tocca così tanto l’opinione pubblica?

Senza entrare nel merito della specifica vicenda giudiziaria, cogliamo piuttosto l’occasione per un’ulteriore riflessione in generale sui crimini dei colletti bianchi. Commessi da persone di alto livello sociale e professionale, sono spesso definiti “i delitti dei privilegiati”. Come diceva il criminologo Edwin Sutherland, “i crimini dei colletti bianchi sono come i ladri di polli, ma con la valigetta invece del fucile”. Eppure, il loro impatto sulla società e sull’economia può essere devastante. E quando questi “ladri di polli” vengono chiamati a rispondere delle loro azioni, spesso si trovano a dover affrontare una realtà nuova e sconvolgente. Come ha detto un imputato di alto livello: “è come se mi avessero tolto il passaporto per il futuro”. Dino Frambati