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Sottosegretario Molteni a Genova: pacchetto sicurezza il 17 giugno in aula

Sottosegretario dell'Interno Nicola Molteni con Francesca Corso e Francesco Bruzzone

“Il pacchetto sicurezza arriverà in aula il 17 giugno, inasprirà alcune pene legate ai reati tipici commessi nei confronti delle Forze dell’ordine, come le minacce e la resistenza a pubblico ufficiale. Inoltre, saranno sanzionati coloro i quali danneggiano beni mobili e immobili delle Forze dell’ordine”.

Lo ha annunciato oggi a Genova il sottosegretario al ministero dell’Interno Nicola Molteni, che ha partecipato a un incontro su immigrazione sicurezza insieme al deputato ligure e candidato alle elezioni europee Francesco Bruzzone e all’assessora comunale Francesca Corso.

“Nel pacchetto sicurezza – ha spiegato Molteni – ci sono tantissime norme a tutela degli operatori delle Forze di polizia, mai come in questo momento diventa fondamentale proteggerli da una criminalizzazione che è inaccettabile.

Le Forze di polizia garantiscono diritti e libertà, sono un pilastro di democrazia, sicurezza e legalità, quindi vanno tutelate soprattutto nelle manifestazioni, che vanno fatte in un perimetro di legalità.

Ci sono state troppe aggressioni e troppe intimidazioni nei loro confronti, un pericolo per la democrazia”.

Il sottosegretario del ministero dell’Interno è poi intervenuto sul caso politico-giudiziario che ha coinvolto il governatore ligure Giovanni Toti, che a un mese dalle elezioni europee e amministrative è stato messo agli arresti domiciliari per una presunta corruzione elettorale.

“Abbiamo manifestato solidarietà e vicinanza – ha spiegato Molteni – al presidente Toti. Noi siamo garantisti. Domani ci sarà l’interrogatorio, quindi diventa l’occasione per il governatore ligure di potere chiarire i fatti contestati. Poi dopo vedremo ciò che accadrà. Di certo le tante opere pubbliche programmate in una città importante come Genova non si possono fermare.

Gli investimenti previsti a Genova devono continuare perché sono opere per lo sviluppo e crescita per il Paese.

Sono garantista, rimango garantista nel rispetto ovviamente dell’operato della Procura. C’è un principio di non colpevolezza fino alla sentenza definitiva, credo che l’interrogatorio di Toti sia uno strumento fondamentale per consentire al presidente di chiarire e spiegare i fatti contestati”.