Per lo sciopero generale nazionale il Prefetto di Genova ordina la precettazione del personale del Policlinico San Martino per garantire le prestazioni minime essenziali
Oggi, venerdì 28 novembre 2025, in occasione dello sciopero generale nazionale proclamato da diverse sigle sindacali (FLAI TS, COBAS, COBAS-ADL, COBAS-SIAL, CLAP, CUB, USB, FISI, USI, USI 1912, USI.CIT), un provvedimento del Prefetto di Genova ha imposto la precettazione del personale dell’Ospedale Policlinico San Martino. L’obiettivo è garantire l’erogazione delle prestazioni minime indispensabili durante l’astensione, in base alle disposizioni previste dalla Legge 146/1990 che regolamenta lo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
Cosa significa “precettazione” e perché è stata adottata
La precettazione è un provvedimento straordinario attraverso il quale l’autorità (in questo caso il Prefetto) ordina la sospensione di uno sciopero perché sussiste un «fondato pericolo di un pregiudizio grave e imminente» ai diritti fondamentali della persona — come salute, sicurezza e accesso ai servizi essenziali.
La Legge 146/1990, insieme alle successive modifiche, definisce le norme che rendono possibile questa misura: solo in casi di criticità nei servizi essenziali, e sempre dopo un tentativo di conciliazione fra le parti. In caso di mancato accordo, l’autorità può intervenire per assicurare la continuità del servizio.
Il provvedimento per San Martino: garanzia di cure e servizi
Il provvedimento di precettazione adottato in queste ore riguarda il personale dell’Ospedale Policlinico San Martino. Già a seguito del tentativo di conciliazione — svoltosi nella stessa giornata — il Prefetto ha deciso che, per il 28 novembre, le prestazioni ritenute minime indispensabili dovranno essere garantite. La decisione sarà notificata formalmente ai lavoratori, tramite affissione nel luogo di lavoro e pubblicazione sul sito istituzionale dell’ospedale.
Questo significa che, nonostante lo sciopero proclamato a livello nazionale, nei reparti e nei servizi essenziali del San Martino verranno assicurate le attività necessarie a tutelare la salute e la sicurezza dei pazienti e della cittadinanza.
Equilibrio fra diritto di sciopero e tutela dei diritti fondamentali
La normativa sul diritto di sciopero in Italia — sancita dall’articolo 40 della Costituzione — consente l’astensione dal lavoro, ma la 146/1990 introduce limiti e garanzie quando si tratta di servizi pubblici essenziali, come la sanità.
L’istituto della precettazione, pur rappresentando un intervento dell’autorità, è concepito come extrema ratio: può essere attivato solo quando c’è un rischio reale e immediato per la collettività.
Uno sciopero in ospedale, se non gestito con adeguate misure, può compromettere il diritto fondamentale alla salute, all’assistenza e al pronto intervento. Per questo la legge prevede che, anche in caso di sciopero, debbano essere garantite le prestazioni minime essenziali.
Cosa cambia per i cittadini e cosa resta da chiarire
Per i cittadini genovesi e per gli utenti del Policlinico San Martino, la precettazione significa — al momento — la continuità dei servizi sanitari fondamentali: ricoveri, emergenze, terapie, interventi urgenti. Non dovrebbe subentrare un’interruzione generalizzata di attività, ma verranno solo sospese le prestazioni non essenziali, compatibilmente con le esigenze organizzative e il personale disponibile.
Restano da chiarire alcuni aspetti: i turni di reperibilità, l’organizzazione del personale in caso di adesione allo sciopero da parte di una parte del personale, le modalità di informazione agli utenti su possibili variazioni, e la copertura delle attività ordinarie non urgenti. In molti casi la norma prevede che le direzioni aziendali stilino un piano di garanzia delle prestazioni minime, anche in situazioni straordinarie.
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