Nuovo episodio di violenza nel carcere di Sanremo. Nella serata di lunedì, intorno alle 20, un detenuto italiano ha aggredito un agente di polizia penitenziaria dopo che gli era stata negata la possibilità di effettuare una telefonata. Il gesto, previsto dalla normativa vigente, non è stato autorizzato e la reazione del recluso è stata immediata e violenta: l’uomo si è scagliato contro il poliziotto, colpendolo con calci e pugni. Solo grazie all’intervento tempestivo di altri agenti è stato possibile bloccare l’aggressore e riportare la situazione sotto controllo. Il poliziotto ferito è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Sanremo, dove i medici hanno diagnosticato lesioni guaribili in otto giorni.
A denunciare l’accaduto è stato Fabio Pagani, segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria, che ha colto l’occasione per ribadire la gravità della situazione che si vive negli istituti penitenziari italiani. “Nel solo 2024 sono state oltre 3.500 le aggressioni subite dagli agenti su tutto il territorio nazionale – spiega Pagani –. A Sanremo, la situazione è resa ancora più critica dall’atteggiamento di chiusura del Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria e della direzione, che continuano a ignorare le richieste di dialogo su problematiche ormai strutturali”.
Il sindacato chiede un intervento immediato su più fronti: a partire dalla riduzione della densità detentiva, che vede al momento circa 16mila detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare delle carceri italiane. A questo si aggiunge l’emergenza legata alla carenza di personale: secondo la Uilpa, mancano oltre 18mila agenti di polizia penitenziaria, senza contare le altre figure professionali necessarie al corretto funzionamento degli istituti.
“È indispensabile – prosegue Pagani – potenziare gli organici, ammodernare strutture e infrastrutture, fornire equipaggiamenti adeguati e garantire un servizio sanitario all’altezza. Ma soprattutto è necessario avviare una riforma profonda dell’intero sistema dell’esecuzione penale, che tenga conto del contesto attuale e della necessità di rileggere in chiave moderna i principi della Costituzione”.
L’aggressione di Sanremo si inserisce in un quadro preoccupante che coinvolge numerosi istituti penitenziari in Italia, dove le condizioni di sovraffollamento, le carenze strutturali e la mancanza di personale stanno contribuendo a un clima di crescente tensione. Una situazione che, se non affrontata con decisione, rischia di mettere seriamente a rischio la sicurezza e la dignità del lavoro svolto quotidianamente dalle forze dell’ordine all’interno delle carceri.
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