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San Valentino, oggi si celebra il beato che credeva nell’amore

San Valentino, oggi si celebra il beato che credeva nell'amore

San Valentino, oggi si celebra il santo di Terni che credeva nell’amore.

Anche quest’anno è arrivato San Valentino, la festa degli innamorati di tutto il mondo. Ne sono compiaciuti gli operatori economici che tra cene a lume di candela, cioccolatini e tanti regali di ogni genere forse rivedono i loro locali e negozi affollati di acquirenti e dimenticano questi anni di pandemia. Purtroppo ci si dimentica che il 14 febbraio è il giorno in cui la Chiesa cattolica ricorda il beato martire Valentino. A ricordare e celebrare il candido amore ci sono sempre tante leggende e tante tradizioni. Una delle prime leggende narra che Valentino, vescovo di Terni, intorno al IV secolo d.C. celebrò la prima unione tra un legionario pagano e una giovane cristiana.

Secondo un’altra leggenda, invece, San Valentino vide una coppia di giovani litigare follemente, nei pressi del suo giardino. Per farli riappacificare e finire gli schiamazzi decise di regalare loro, garbatamente, una rosa pregando il Signore affinché mantenesse vivo il loro amore per l’eternità. Chiaramente la voce del Santo si sparse tra il popolo anche di altre contrade e paesi, così ogni 14 del mese, iniziarono dei pellegrinaggi di giovani coppie innamorati desiderose di essere benedette dal Santo. In seguito, la festa venne circoscritta al solo 14 febbraio, giorno in cui San Valentino morì. 

Le origini di questo festeggiamento: i Lupercali romani.

Scartabellando i libri di storia romana letti e studiati per superare gli esami, troviamo e qui riportiamo fedelmente le origini del festeggiamento: la festa anticipatrice di San Valentino sono i Lupercali romani, antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco e interrotti per volere di papa Gelasio I nel 496 d.C.  Si celebravano il 15 febbraio e consistevano in festeggiamenti sfrenati, in aperto contrasto con l’idea di amore cristiana.

Le matrone romane si offrivano alle frustate di gruppi di giovani maschi che si aggiravano completamente nudi per le strade. Addirittura le donne in dolce attesa si prestavano alla dolorosa pratica, convinte che avrebbe fatto bene al nascituro. Papa Gelasio, dopo aver messo fine ai blasfemi festeggiamenti, decise si spostare la ricorrenza al 14 febbraio consacrando San Valentino a protettore degli innamorati.

Le “valentine” e l’Alto Tribunale dell’Amore.

Nel mondo anglosassone ancora oggi si parla di “valentine” per fare riferimento ai biglietti d’amore che si scambiano gli innamorati. Il merito sarebbe della poesia scritta da Carlo Duca di Orleans nel 1415 mentre era prigioniero nella torre di Londra dopo la sconfitta dei francesi nella battaglia di Azincurt. Si trattava a tutti gli effetti di una lettera d’amore indirizzata alla moglie Valentine.

Inoltre, in Francia, il 14 febbraio del 1400 era stato fondato l’Alto Tribunale dell’Amore. Ispirato ai principi dell’amore cortese, il suo scopo era di dirimere le controversie nate nei matrimoni a causa di tradimenti o episodi di violenza contro le donne. Il criterio di selezione dei giudici seguiva regole peculiari: per assumere il ruolo di togato all’interno del Tribunale dell’Amore era necessario conoscere molto bene le poesie della tradizione letteraria dell’amor cortese. ABov