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Pila 8: tracce amianto minime e quantità entro limiti legge, ma stop a demolizione di sabato

A lavoro sulla pila 8 del Ponte Morandi (foto fb Demco srl - Demolizioni controllate)

La Commissione esplosivi, riunita in Prefettura a Genova, oggi ha deciso di sospendere l’abbattimento della pila 8 del Ponte Morandi prevista sabato mattina tramite esplosione controllata con circa 250 microcariche.

La demolizione potrebbe però avvenire lo stesso la prossima settimana, in attesa dell’integrazione del Piano sicurezza per il rischio di amianto nell’aria.

“Siamo in stand by – ha riferito Danilo Coppe all’agenzia Ansa, titolare della ditta Siag che si occupa di esplosivistica civile e alla quale è demandato il lavoro – perché devono essere perfezionate le analisi”.

In alcuni campioni prelevati dalla pila 8 del Ponte Morandi, secondo quanto aggiunto dall’ingegnere Gabriele Mercurio, membro della Commissione esplosivi, ci sono “minime tracce di amianto”.

“Si tratta – ha spiegato l’ingegnere di polizia mineraria – di quantità minime rilevate grazie a alcune indagini ‘spinte’ che al momento non hanno eguali come livello di approfondimento”.

“Il ponte va abbattuto – ha commentato il sindaco e Commissario per la ricostruzione Marco Bucci all’agenzia Dire – non possiamo andare avanti tenendolo.

Possiamo avere un piano B o C per la pila 8, ma sarà difficile trovare un piano alternativo per le pile 10 e 11.

Dobbiamo trovare il modo giusto con cui si rispettano le esigenze di cittadini, lavoratori e si fa il lavoro.

A me non e’ ancora giunta alcuna comunicazione ufficiale, per cui non so i dettagli.

Comunque, la salute e’ la priorita’ numero uno: faremo la demolizione solo quando la Commissione esplosivi ci dara’ l’ok.

Se per adesso e’ stato sospeso, dobbiamo lavorare con i tecnici di Arpal e dell’Asl per trovare la progettazione giusta e mettere in piedi tutte le misure che servono a garantire l’incolumità”.

Secondo quanto ricostruito, su 40 carotaggi, sette avrebbero dato esito positivo.

Tutti comunque con quantita’ all’interno dei limiti di legge.

Tuttavia, la Commissione esplosivi avrebbe chiesto un’altra decina di monitoraggi prima di prendere una decisione definitiva.

Tra le ipotesi, c’è anche quella di aumentare i diffusori di acqua da due a dieci, per contenere le polveri.