Home Politica Politica Genova

Pastorino: un anno fa l’arresto di Toti. Terremoto politico che qualcuno vuole dimenticare

L'ex governatore ligure Giovanni Toti con il suo libro: "Confesso, ho governato"

“Domani ricorre un anno dall’arresto ai domiciliari dell’ex governatore ligure Giovanni Toti. Un evento che ha segnato in profondità la credibilità delle istituzioni liguri e che ha avuto conseguenze politiche e istituzionali enormi. A Genova tre tornate elettorali nel giro di pochi mesi (europee, regionali e comunali) a causa di un effetto domino causato proprio da quell’arresto”.

Lo ha dichiarato oggi Gianni Pastorino, consigliere regionale, capogruppo della Lista Orlando Presidente e rappresentante di Linea Condivisa.

“Fa sorridere, amaramente – ha aggiunto Pastorino – che ci sia chi oggi invoca la costituzione di parte civile per episodi esterni a ciò che concerne la Regione Liguria, come la vicenda della non provata aggressione ‘fascista’ denunciata da un sindacalista della Cgil a Sestri Ponente, ma si dimentichi che il danno d’immagine più grave l’ha subìto proprio la Liguria, con una Regione guidata da un presidente che ha patteggiato, riconoscendo implicitamente la validità dell’impianto accusatorio. Non a caso oggi Giovanni Toti sta scontando lavori di pubblica utilità.

In questo anno è emersa con chiarezza l’esistenza di un sistema di potere consolidato in regione e in città, con forti legami nell’ambito portuale, costruito per legittimare e proteggere una classe politica al governo.

Un sistema che ha coinvolto anche Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità portuale che ha patteggiato una pena di 3 anni e 5 mesi per evitare il carcere e a cui sono stati confiscati 103 mila euro, come riportato da fonti d’informazione locali e nazionali.

Colpisce il silenzio dell’attuale presidente di Regione Liguria, Marco Bucci, che finge di non ricordare chi nominò Signorini in quell’incarico.

È più semplice accusare mitomani e agitatori solitari per danni d’immagine piuttosto che ammettere le proprie responsabilità politiche e istituzionali in un sistema che ha prodotto guasti reali e tangibili per la collettività.

Un anno dopo c’è chi prova a rimuovere tutto, a far calare il sipario, ma la vicenda giudiziaria dimostra la fragilità di un sistema politico costruito intorno a poteri personalistici, più attenti agli interessi di pochi che al bene pubblico. Un sistema che ha generato danni concreti, ritardi istituzionali e un’ombra lunga sulla trasparenza e sulla legalità nella nostra Regione”.