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Nomade picchia, sevizia e vende figlie per 12mila euro: primo arresto per Codice rosso

Controllo polizia in un campo nomadi (foto di repertorio)

Aveva denunciato il rapimento di tre figlie di 21, 19 e 8 anni, ma è stato arrestato per maltrattamenti, calunnia, sequestro di persona continuato e costrizione e induzione a contrarre matrimonio.

Secondo quanto ricostruito dalla Polizia, un nomade rom di 47 anni residente al campo nomadi di Coltano, alle porte di Pisa, da anni puniva le due figlie di 21 e 19 anni, picchiandole e vessandole psicologicamente, perché le considerava troppo ribelli.

Poi, le aveva vendute per 12mila e 13mila euro.

Entrambe avevano scelto in modo autonomo i propri fidanzati, rifiutando di contrarre matrimonio con due cugini bosniaci con i quali il padre aveva pattuito la “vendita”.

A seguito della denuncia, presentata lo scorso agosto, gli investigatori hanno avviato le indagini che venerdì hanno portato all’arresto del 51enne violento.

Si tratta inoltre del primo caso in Italia dell’applicazione della custodia cautelare per il reato di costrizione e induzione al matrimonio, introdotto dal cosiddetto “Codice Rosso” che solo per i matrimoni forzati prevede una pena fino a 7 anni di carcere.

Sempre secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sevizie, botte e violenze psicologiche sono avvenuti nel campo nomadi rom di Coltano.

All’interno di una roulotte, le due giovani venivano segregate e punite, lasciate per giorni a pane e acqua, costrette al taglio dei capelli.

Nella stessa roulotte è stata trovata nascosta la figlia di 8 anni della quale l’uomo aveva denunciato il rapimento, poi rivelatosi falso.

Dalle indagini è emerso che le giovani in realtà erano fuggite dal campo nomadi assieme ai fidanzati romeni, loro coetanei, che erano stati falsamente accusati di averle rapite.

Per Matteo Salvini “mentre il governo abusivo riapre i porti aiutando i trafficanti, le leggi volute dalla Lega salvano vite. Agli altri le poltrone, a noi idee e onore”.