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Liguria da area gialla, Alisa: Rt 0,87 e rischio basso. Domani decisione Iss-ministero

Alisa, sistema sanitario regionale della Liguria (foto d'archivio)

“Sulla base del report n. 37 dell’Iss dobbiamo aspettare la seduta della cabina di regia di domani per avere dati consolidati che ci diranno ufficialmente se siamo in area di criticità gialla o arancione.

La nostra capacità di monitoraggio e accertamento diagnostico è ottima e abbiamo indicatori al di sopra della soglia.

La trasmissione del coronavirus è in lieve diminuzione, con l’indice R(t) intorno a 0,87 riferito a dieci giorni fa.

La pressione sulle terapie intensive delle strutture ospedaliere è attestata intorno al 30% (intorno al 35% per le medie intensità) dopo il picco autunnale i nuovi casi appaiono stabili.

Nelle ultime due settimane si è registrata una diminuzione dell’incidenza.

Sulla base di tutto questo, avendo un rischio basso, dovremmo entrare in area gialla”.

Lo ha annunciato stasera il prof. Filippo Ansaldi, sub commissario e responsabile prevenzione di Alisa.

Il trend è stato confermato anche dal prof. Matteo Bassetti: “Al San Martino questa è stata la settimana più tranquilla da molte settimane. Oggi abbiamo una disponibilità del 60% dei posti letto, secondo un trend della media intensità in continua discesa. Mai avuto così tanti posti letto liberi da tre mesi a questa parte”.

“Restano stabili in Liguria – ha aggiunto il governatore Giovanni Toti – gli indicatori relativi alla diffusione del Covid, nonostante un lieve incremento della circolazione nell’Asl 1 Imperiese e nell’Asl 2 Savonese.

Pertanto, bisogna sempre monitorare con grande attenzione tutti i cambiamenti.

Nel frattempo, continua a calare il numero degli ospedalizzati. Siamo al 30% di occupazione delle terapie intensive e sotto il 40% dei ricoverati in area medica.

Quello che oggi cala maggiormente sono i dati dell’Asl 5 Spezzina.

Purtroppo si registrano ancora molti decessi in Liguria (22) relativi ai giorni dal 14 gennaio a ieri.

Scorrendo l’elenco delle persone decedute vediamo che serve proteggere soprattutto gli ultra 80enni.

Se fossero stati vaccinati il numero dei decessi si sarebbe ridotto di due terzi”.