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Kusturica apre con omaggio a Faye Dunaway e Radila Tosic

Kustendorf
Il villaggio di Kustendorf, Serbia, ideato e costruito dal regista Emir Kusturica, che ospita l'omonimo festival.

Ci si è arrestato per un istante il cuore, per parafrasare il titolo di un famoso film di Jacques Audriard, nell’attesa della 14°edizione del Festival del Kustendorf, sebbene per la prima volta online, a causa delle restrizioni conseguenti alla pandemia. Eppure ieri alle 18:35 é bastato un click per immergerci nelle speciali atmosfere che il regista Emir Kusturica ci offre. Il sentimento si accresce nel peso della distanza in cui siamo confinati.

Il Professore, il rispettoso epiteto con cui è chiamato Emir Nemanja Kusturica dai suoi fedelissimi amici, ha scelto d’aprire il festival con un omaggio alla celeberrima talentuosa attrice Faye Dunaway per il suo 80°compleanno, essendo nata il 14 gennaio 1941, offrendo una carrellata delle sue partecipazioni a moltissimi film. Ricordiamo che la Dunaway ha vinto l’Oscar nel 1977 per la sua interpretazione in “Quinto Potere”. E come dimenticarla in una celeberrima pellicola del medesimo Kusturica, insieme a Johnny Depp e Lili Taylor, “Arizona Dream”(1993), inizialmente distribuito in Italia con il titolo “Il walzer del pesce freccia”, pellicola che ha reso il Professore affermato a livello planetario, anche per i cultori cinematografici più distratti.

La cerimonia d’apertura prosegue con uno Short film di Emir , “Heroes of our time” dedicato ad un’altra grande donna, sebbene non nota ai riflettori del mondo e qui risiede la grandezza del cineasta Emir: accogliere e descrivere nei suoi films un’umanità variegata, certamente inclusiva degli ultimi.

La donna in questione è Radmila Tosic, lavoratrice stacanovista. Si tratta di una contadina che vive sulle colline sopra Kustendorf e coltiva patate, quelle che nei menù serbi o turchi vedrete con il termine “kumprir” ed altre verdure per i tursisti che fanno capolino nell’area di Drvengrad. Radmila è stata segnata a vita dal conflitto del 90. Lei ortodossa era sposata con un uomo islamico, un matrimonio misto di cui potete immaginare la sorte. Quando sono morti anche i suoi genitori, all’incirca 17 anni fa, e’ rimasta sola nella sua accogliente casetta di legno, alla quale di notte si avvicina anche qualche orso. Nonostante la sofferenza che ha attraversato, lei dice di essere felice ed in effetti il suo volto sereno lo mostra; dice che la vita nasconde un segreto e che é in fondo un miracolo.

Testimonianza molto confortante soprattutto in questi tempi incerti, in cui siamo chiusi nelle nostre modeste dimore.

A seguire il benvenuto dell’attuale Ministro della Cultura e dell’Informazione della Repubblica Serba, Maja Gojkovic, proveniente dalle fila del partito progressista, la quale rimarca come il Kustendorf abbia il carattere di un grande festival, non solo in Serbia, ma in tutta Europa. Ed in effetti noi che lo conosciamo bene, non possiamo che confermare la veridicità di questa asserzione.

Chiaramente é seguita la proiezione dei Cortometraggi in concorso. Dobbiamo dire che quest’anno sono ancora più interessanti. Agli amanti del Cinema suggeriamo di visionarli, anche solo per la qualità tecnica con cui sono stati realizzati. La qualità espressiva é sopraffine.

Ricordiamo che la giuria é composta dalla nostrana Alice Rohrwacher(1981), che ricorderete per il recente film “Lazzaro felice”, da Bruno Tarrière(1960), compositore e tecnico del suono, da Predag Miki Manojlovic(1950), apprezzatissimo attore serbo, volto noto in diversi film dello stesso Kusturica, a partire da “Papà é in viaggio d’affari”(1985) ed infine per il Premio Vilko Filac, Michel Amathieu(1955), affermato direttore della fotografia.

Intanto proseguiamo il nostro viaggio online nel magico mondo del Kustendorf, per librarci altrove.

Romina De Simone