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Inaugurazione, famigliari vittime: non citate i loro nomi, prima vogliamo quelli dei colpevoli

Il Ponte di Genova stamane

I familiari delle vittime del crollo di Ponte Morandi hanno chiesto al sindaco e commissario per la ricostruzione Marco Bucci che i parenti deceduti non vengano nominati nella cerimonia di inaugurazione del Ponte di Genova, prevista a fine luglio.

In sostanza, prima vogliono sapere i nomi dei colpevoli.

Se a meno di due anni da quel maledetto 14 agosto la nostra Città ha di nuovo un ponte, purtroppo sul fronte giudiziario non si è neanche iniziato il processo di primo grado. Un Paese intero attende giustizia.

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“Per noi – ha riferito oggi una delle responsabili del Comitato dei parenti delle vittime – la festa sarà quando avremo davanti agli occhi di tutti gli italiani i colpevoli di questo massacro, quando emergeranno equità e rigore per chi gestisce i beni pubblici, e sarà quindi fatta reale giustizia per questi omicidi delle nostre amate famiglie che non hanno avuto scampo.

Noi vogliamo quindi momenti distinti per la ‘festa’ e per il ricordo delle vittime, stante le premesse di cui sopra, abbiamo chiesto ufficialmente al sindaco Bucci di non nominare nella cerimonia di inaugurazione i nostri cari, il loro ricordo troverà spazio il 14 agosto ed in questa circostanza potranno avere il giusto rispetto che meritano

Non possiamo farli diventare un ninnolo alla festa, non lo meritano.

Vorremmo un’inaugurazione sobria. Pensiamo sia molto emozionante il concerto in piazza dell’orchestra, pensiamo sia d’obbligo il taglio del nastro sul ponte, pensiamo sia molto forte e d’impatto il suono delle sirene del porto, pensiamo sia doveroso l’inno nazionale, non riusciamo a capire la camminata sul nuovo ponte, ma sembra che molti cittadini la vogliano fare.

Troviamo assurdo un concerto stile ‘Sanremo’ (anche in fase 2 Covid inoltre) ma per festeggiare cosa?

Certo il nuovo ponte è stato fatto in tempi brevi, ma noi innanzitutto speriamo sia stato fatto molto bene e che d’ora in poi sia controllato e curato come farebbe un buon padre di famiglia; certo questa costruzione ha usufruito anche di condizioni burocratiche di emergenza, ma la cosa che ci stupisce maggiormente è la grande festa per un’opera ultimata nei termini.

Non dovremmo gioire per questo, dovremmo invece ‘massacrare’ chi non porti a termine le opere previste nei tempi, senza motivi validi, e questo modo di essere italiani non lo capiremo mai.

Abbiamo richiesto un incontro al sindaco Bucci per capire quali fossero i reali piani per l’inaugurazione del nuovo viadotto, visto che i contatti con l’amministrazione sono costanti.

Siamo infatti stati coinvolti sempre per il futuro memoriale della tragedia. Per noi, come per molti cittadini genovesi, l’inaugurazione dovrebbe avere un profilo basso, un profilo rispettoso, soprattutto per le motivazioni che hanno portato alla nuova costruzione.

Dall’incontro con il sindaco, avvenuto ieri, sono emerse delle grandi differenze sull’interpretazione di questo momento, e noi francamente non possiamo essere giudici di quale sia la verità, con il cuore però noi non possiamo aderire a questa ‘festa’ anche se potrebbe avere a margine dei festeggiamenti, un ricordo dei nostri cari”.