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Garibaldi: mancano 1000 infermieri e 150mila liguri senza medico di base

Capogruppo regionale del Pd Luca Garibaldi (foto di repertorio)

“Siamo in un momento di grave difficoltà del sistema sanitario ligure, soprattutto quello pubblico. In queste settimane sono usciti dati che dovrebbero imporre una profonda riflessione su quello di cui ci sarebbe bisogno e sugli effetti della mancata programmazione di questi anni da parte della destra al governo.

Mancano oltre 1000 infermieri, i pronto soccorso hanno una fortissima carenza di medici d’urgenza, 150mila liguri rischiano di trovarsi senza la copertura di un medico di base, e le carenze riguardano anche le guardie mediche, per  quanto riguarda la medicina territoriale.
Inoltre si fa difficoltà a individuare specialisti, dagli anestesisti agli pneumologi (ad esempio a Sestri Levante per l’intero reparto ce n’è solo uno)”.

Lo ha dichiarato oggi il capogruppo regionale Luca Garibaldi (Pd).

“Tutta colpa di Toti? No – ha aggiunto Garibaldi – perchè il tema del personale è anche nazionale, ma le responsabilità di una programmazione nei concorsi, nell’organizzazione, è regionale, e ora si interviene in emergenza, in un quadro che ha visto dimezzato in dieci anni il personale sanitario in Liguria e nei fatti depotenziato il sistema pubblico.

Oltre ad avere nei fatti bombardato la programmazione ospedaliera in questi anni: tra ospedali privatizzati, altri svuotati e la vicenda incredibile del Felettino della Spezia, dove i ritardi nella realizzazione del nuovo ospedale hanno fatto perdere 23 milioni di euro di contributi per realizzare il polo pubblico e ora l’Ospedale verrà realizzato, ma in parte dai privati, a cui l’Asl dovrà pure dare dei soldi (15 milioni l’anno).

Toti però prosegue il suo tour promettendo l’utilizzo dei soldi del Pnrr per riformare la sanità, senza confrontarsi con nessuno.

E, ultima novità, nella prossima legge di bilancio proporrà di trasferire tutti i reparti di Neonatologia e Pediatria delle Asl al Gaslini, con un emendamento di 20 righe, un blitz che rischia di fare più danno che utilità, vista la delicatezza della situazione e la necessità di mettere in  sicurezza reparti di grande importanza.

Ma il canovaccio è questo: Toti non parla con nessuno, impone soluzioni e se poi, come spesso accade, si impantanano, si dà un po’ la colpa al governo, un po’ ai medici e si nasconde la polvere sotto al tappeto”.