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Crisi di governo. Ultima chiamata. Chiuse le consultazioni. Ipotesi Conte-bis con Pd-M5S

 

ROMA E’ appena finita la seconda tornata di consultazioni del Capo dello Stato Sergio Mattarella con le delegazioni dei partiti al Quirinale.

Molto fa pensare che si possa andare verso il conferimento dell’incarico di formare un nuovo governo al Premier dimissionario Giuseppe Conte…ma a maggioranza ribaltata ovvero Pd-Cinquestelle. Gli ultimi ed essere auditi da Mattarella sono stati proprio i grillini. Di Maio e i suoi sono rimasti a colloquio con il Presidente della Repubblica non piu’ di cinque minuti. Uscito dalla consultazione ha detto. “Abbiamo fatto presente al Presidente che c’è un accordo di programma tra noi e il Pd”

“Abbiamo accettato la proposta del M5s. Abbiamo scritto insieme le linee guida e accettato che siano loro a indicare il nome del premier”. Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti al termine delle Consultazioni al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Pd ufficializza, quindi, il sì al governo Conte bis con il M5s.

Anche Carlo Calenda ha preso la sua decisione, ovvero quella di lasciare il partito: “Lascio una dirigenza di cui non mi sento più parte, non una comunità che sono orgoglioso di rappresentare. Ai miei elettori devo innanzitutto coerenza”.

“Scenderemo in piazza se questo governo dovesse nascere: a piazza Montecitorio il giorno della fiducia”. Lo ha detto Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, aggiungendo “Noi siamo dalla parte della democrazia”. E questa posizione è stata ribadita anche di fronte a Mattarella.

“Saremo all’opposizione in questo governo”, ha subito chiarito Silvio Berlusconi la posizione di Forza Italia. “Siamo molto preoccupati per il pericoloso scenario che sta delineandosi”.

“Dal Pd ci si aspetta di tutto, che chiede discontinuità dalla sua poltrona con lo stesso premier e gli stessi ministri”, ha attaccato così Matteo Salvini il Partito democratico. “Questo è il primo governo che prima di nascere ha già iniziato a litigare. Non sarebbe più giusto far votare gli italiani per avere un governo più stabile per i prossimi cinque anni?”, questa la domanda che la Lega ha posto al presidente della Repubblica.

“C’è un accordo per un governo con il Pd e premier Conte”, ha detto Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle “Vogliamo rispettare le promesse fatte agli italiani, che il 4 marzo avevano votato per vedere i propri problemi risolti, non per risolvere i problemi di alcuni partiti. A me interessa il meglio per il paese e non il meglio per me stesso, io la scorsa primavera ho rinunciato all’incarico di Premier e anche oggi rifiuto l’offerta della Lega. Non rinnego il lavoro fatto in questi 14 mesi insieme e li ringrazio per la proposta, ma non dobbiamo pensare agli incarichi”.

Resta ancora da sciogliere il nodo di Di Maio vicepremier, che proprio questa mattina ha creato nuove tensioni per l’accordo giallo-rosso. Intanto la nuova configurazione apre a nuove ipotesi anche in Liguria, in attesa delle elezioni per il governatore regionale nella primavera 2020.

Marcello Di Meglio