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Carabiniere ucciso per 100 euro, Piana: ormai siamo in stato di guerra urbana

Presidente Alessandro Piana (foto di repertorio)

“Forze dell’ordine con le mani legate da taluna magistratura. Troppe aggressioni a poliziotti e carabinieri. Troppi delinquenti lasciati liberi. Per alcuni di loro, che circolano per le nostre strade e non hanno nulla da perdere, la vita di un uomo vale 100 euro e un telefono cellulare”.

Lo ha dichiarato oggi il presidente dell’Assemblea legislativa della Liguria Alessandro Piana (Lega).

“La scorsa notte – ha aggiunto Piana – un carabiniere è stato ucciso a coltellate tra i palazzi delle Istituzioni a Roma, nel cuore della Capitale dello Stato, a pochi passi da dove si sta svolgendo la riunione dei presidenti dei consigli regionali d’Italia alla quale partecipo.

Ho provato dolore e sgomento per il violento episodio e, come presidente dell’Assemblea legislativa della Liguria, esprimo cordoglio per la morte del vice brigadiere Mario Rega Cerciello, vicinanza alla famiglia della vittima di questo omicidio e pieno sostegno all’Arma dei Carabinieri.

Ormai siamo in uno stato di guerra urbana e dobbiamo difenderci, invocando tutti insieme l’applicazione dei decreti sulla sicurezza giustamente varati dal Ministero dell’Interno, ma non sempre accolti favorevolmente da alcuni magistrati per questioni politiche o di interpretazioni personali.

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Occorre tolleranza zero. Queste persone pericolose devono essere rinchiuse e rimanere in carcere oppure rispedite al loro Paese. Senza se e senza ma.

Gli appartenenti alle Forze dell’ordine devono prevenire e difendersi con ogni mezzo dalle aggressioni, senza avere così paura di incorrere in guai giudiziari e vedersi rovinata la carriera da mettere perfino a rischio la loro vita.

Le Forze dell’ordine non si toccano, vanno rispettate da chiunque e, soprattutto, lasciate in condizioni di svolgere il loro prezioso lavoro a servizio della nostra comunità. Chi insulta o aggredisce una divisa, va punito in modo adeguato e messo in condizioni di non nuocere più.

Altrimenti continueremo a vivere in un Paese insicuro e in uno stato di guerra urbana permanente”.