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Caccia, M5S: Consulta boccia ennesima legge sbagliata di Regione Liguria

Rems di Calice. Ugolini (M5s): Ascoltata richiesta investimenti
Consigliere regionale Paolo Ugolini (M5S)

“Con la sentenza 69 del 2022, la Corte costituzionale boccia l’ennesima legge sbagliata di Regione Liguria. Possiamo dire che tutti i trucchi e trucchetti per allungare il periodo di caccia sono stati smascherati. E che Regione Liguria, nonostante avessimo più volte espresso dubbi di incostituzionalità sull’iter imposto in Aula, ha dimostrato non solo di fregarsene della tutela ambientale e della conservazione delle specie, ma anche di non avere chiari i limiti legislativi nel quale sarebbe incorsa forzando la mano”.

Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale del M5S Paolo Ugolini, commentando la sentenza depositata ieri con la quale viene dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 29, comma 3 della l.r. 32/2020 (Collegato alla legge di stabilità).

“La Consulta dice che la norma impugnata espone a un rischio di infrazione comunitaria per violazione del principio di conservazione delle specie stabilito dalla direttiva 2009/147/CE, principio in base al quale è vietato cacciare uccelli selvatici durante il periodo di nidificazione, durante le fasi della riproduzione e della dipendenza e, quando si tratti di specie migratrici, durante il ritorno al luogo di nidificazione. La corte sottolinea che è esclusa la cacciabilità degli uccelli selvatici durante la stagione riproduttiva.

La dilatazione dei termini di cacciabilità di ciascuna specie comporterebbe, a parere del Presidente del Consiglio dei ministri, l’abbassamento del livello di tutela ambientale prescritto dal legislatore statale e la violazione del principio di conservazione delle specie di cui alla direttiva 2009/147/CE.

La durata del periodo di caccia è stabilita dallo Stato nell’esercizio della competenza esclusiva in materia ambientale e le Regioni non possono allungarlo, né frammentarlo, con recuperi successivi alla sua data finale, senza incorrere in un abbassamento degli standard di tutela prescritti dalla legislazione nazionale.

Questa è una vittoria del M5S: avevamo ripetutamente aveva messo in guardia il centrodestra, che da sempre si ostina a favorire la lobby delle doppiette fregandosene dei limiti costituzionali. Una vittoria che tuttavia lascia l’amaro in bocca: una montagna di soldi dei contribuenti buttati alle ortiche pur di portare avanti una legge sbagliata. Una montagna di soldi che Regione avrebbe fatto meglio a investire altrimenti, nell’interesse dei cittadini”.